Governo, pene ridotte per alcuni reati lievi
Il consiglio dei ministri ieri sera ha approvato i cinque decreti attuativi della delega fiscale, che erano slittati dalla scorsa seduta del governo. Ecco nel dettaglio le novità introdotte.
FONDO TAGLIA TASSE Prevede che ogni anno il governo debba indicare al Parlamento le norme necessarie per eliminare, ridurre o modificare le spese. Le somme in questo modo recuperate andranno ad alimentare il fondo taglia tasse che sarà destinato, almeno inizialmente, alla riduzione dell’Irap.
Nello specifico il provvedimento prevede che il governo presenti con la nota di aggiornamento (20 settembre) tutti gli interventi finalizzati a rivedere le spese che dovranno poi trovare conferma nella legge di stabilità. Inoltre gli interventi di riduzione, taglio o modifica dei bonus fiscali dovranno comunque tutelare i redditi di lavoro dipendente e autonomo, quelli delle piccole imprese e di pensione, la famiglia, la salute le persone meno abbienti, il patrimonio culturale e ambientale la ricerca e l’innovazione tecnologica.
SANZIONI PENALI E AMMINISTRATIVE Il decreto riduce le pene per i reati considerati più lievi, senza fare sconti per le frodi soprattutto quelle documentali. Non è prevista la soglia di non punibilità del 3% dell’imponibile, e nemmeno quella da mille euro sotto la quale sarebbe stata depenalizzata l’emissione di false fatture. In caso di omessi versamenti Iva e ritenute la soglia oltre la quale scatta il reato passa da 50 mila euro a 150 mila.
Il decreto prevede anche una sorta di ravvedimento: il contribuente può estinguere il suo debito pagando lo stesso prima delle contestazioni da parte del fisco.
Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, invece, la soluzione sarebbe stata trovata nel principio di proporzionalità; in caso di omessa dichiarazione Irpef, Ires, Irap e Iva il contribuente avrà un anno per poter presentare la dichiarazione avendo diritto a sanzioni ridotte.
Una riduzione della sanzione sarebbe inoltre prevista per chi evade poco senza aver usato falsi documenti, raggiri o artifici.
PROCESSO TRIBUTARIO Uno dei decreti riguarda il processo tributario e, nello specifico, segna la fine degli interpelli obbligatori riformando la disciplina. Gli interpelli diventeranno cinque: ordinario per superare le incertezze; qualificatorio per chiedere la corretta qualificazione di alcune fattispecie; probatorio per chiedere l’accesso a determinati regimi fiscali; disapplicativo per disapplicare limiti a deduzioni, crediti; antiabuso sull’abuso del diritto.
MEDIAZIONE PER TUTTE LE LITI Sempre nell’ambito del processo tributario, per migliorare la qualità del contenzioso, il decreto prevede il potenziamento della mediazione. La mediazione verrà infatti estesa a tutte le liti, nel limite dei 20mila euro.
TAGLIO DELL’AGGIO È previsto il taglio di un punto e mezzo dell’aggio, che potrebbe scendere dall’attuale 8 al 6,5%. A tale novità si aggiunge anche la possibilità che Equitalia rinunci all’aggio per riversarlo tutto nelle casse dell’Erario.