Politica / Intervista

Ilaria Goio, candidata da Fratelli d’Italia,  sfiderà Ianeselli: «Sarà dura, ma non bisogna mai arrendersi»

Parla la gerente del bar al Top Center: «Trento ha bisogno di più sicurezza, cercherò il sostegno di liste con molti giovani. Sono in campo perché me l’ha chiesto Francesca Gerosa che conosco da tempo»

di Fabrizio Franchi

TRENTO. Sara dura per Ilaria Goio, 51 anni, affrontare il sindaco uscente Franco Ianeselli, ma certo, va detto, il rappresentante del centrosinistra ha trovato un'avversaria di vaglia, non certo una candidata improvvisata.

Dottoressa Goio, come affronta questa sfida?

«Affronto sempre le cose con fiducia, anche in questo momento critico a livello complessivo vorrei riuscire a generare fiducia nei cittadini e a ottenere il loro consenso. Mi sento onorata, ringrazio Fratelli d'Italia, ringrazio soprattutto Francesca Gerosa per il suo costante sostegno, auspico che ci sia la convergenza di tutti, per rispecchiare la coalizione di governo provinciale. Le dinamiche dei partiti le lascio ai partiti, io sono felice e orgogliosa di impegnarmi per la città. I tempi sono stretti, ma sono convinta che con coraggio si può fare una campagna seria. Io ho fatto sport e so che le partite non sono perse fino all'ultimo punto». 

Che sport ha praticato?

«Tennis. A un discreto livello: ero B4 in base alle vecchie classificazioni. Insomma, non me la cavavo male».

Lei è una cittadina trentina?

«A tutti gli effetti».

Non è questa la sua prima esperienza politica, giusto?

«No. Mi ero già candidata nel 2013 alle provinciali con Progetto Trentino».

È tesserata a FdI?

«No mi sono proposta come una figura trasversale. Il mio scopo è mettere insieme la coalizione».

I suoi primi passi nei prossimi giorni quali saranno?

«Certo, ci muoveremo, stiamo programmando, ma manteniamo un attimo di attesa, iniziamo a lavorare dalla prossima settimana. Sento il bisogno forte di raggiungere quelle persone che sono convinte che la politica non parli a loro e si sentono fuori dai giochi. Non si può essere stanchi della democrazia, perché i risultati sono evidenti a tutti, dobbiamo convincere i giovani che si sentono lontani, invece devono giocare un ruolo. Dobbiamo trovare un linguaggio comune che riesca ad arrivare a tutti, sento mio compito il dover ritrovare quel senso di comunità che si sta perdendo, ma che è così importante per la società e il benessere del singolo».

Quindi spingerà perché le sue liste vedano la presenza di giovani?

«Certo, il loro coinvolgimento è importantissimo, nessuno si deve sentire fuori dai giochi, questo è un sentimento forte. Invece la politica parla a tutti e di tutti ha bisogno».

Come ha vissuto l'incertezza sul suo nome e certe critiche?

«Le ho vissute serenamente. Quando una persona è responsabile, sa come funzionano le cose».

Ma lei di chi sente candidata?

«Di tutta la coalizione, ed è quello che chiede l'elettorato. L'unità è fondamentale».

Chi le ha chiesto di candidarsi?

«Francesca Gerosa. Con la vicepresidente ci conosciamo da tanti anni e lei ha pensato a me, visto che le indicazioni che uscivano dalla coalizione sembrava che le rispettassi tutte».

Che campagna elettorale farà?

«Non una campagna elettorale denigratoria o di confronto personale. Non è questo il mio essere. Ci si confronta sulle idee e ci si può confrontare anche aspramente, ma non sulla persona. Gli elettori guardano alle idee, le scaramucce personali lasciamole ad altri. Poi se uno fa bene il proprio lavoro cresciamo tutti, anche nella mia attività io posso essere la guida, ma senza gli altri non vado da nessuna parte, se si sta bene insieme, si va avanti bene».

Secondo lei in che cosa è mancato Ianeselli?

«Più che quello che è mancato a lui, credo che ci siano cose da rivedere sulla sicurezza a Trento, sull'accesso alla città, alle sue attività, bisogna costruire una identità della Trento che vogliamo, comunicare la nostra unicità, le nostre eccellenze e le nostre idee di futuro. Bisogna fare le cose con puntualità e impegno, come fanno tutti i cittadini nel loro piccolo ogni giorno, bisogna essere più concreti, e dare risposte veloci e certe».

C'è una cosa su cui spingerà?

«Sul senso di appartenenza e sulla sicurezza. Questo è un tema che sentono tutti, ci sentiamo allontanati dalla città, dobbiamo appropriarci di esse. Lo sentono i giovani e i meno giovani, che magari non escono di casa la sera. Mia mamma non va al cinema dopo una certa ora perché non sa come tornare a casa. Questo crea un distacco, dobbiamo riappropriarci della città e rendere più facile l'accesso ad essa. Parcheggi così impegnativi non aiutano a frequentarla, soprattutto il centro, che deve tornare a essere il cuore da dove partono tutte le altre attività. Sul resto taccio, non voglio dire tutto oggi, ho detto quasi troppo».

Ammetterà che lo scontro con Ianeselli sarà molto arduo…

«Sicuramente».

Però è fiduciosa?

«Sì, come ho detto lo sport me l'ha insegnato. Qui non si gioca, ma io mi impegno tutti i giorni. Mai arrendersi».

Prima di adesso, in passato per chi votava?

«No, questo non lo dico».

Che libri sta leggendo in questo periodo?

«Io leggo molti romanzi, ma questo è un periodo che mi vede concentrata sul recuperare i miei studi da ricercatrice universitaria sullo sviluppo del territorio. Sto recuperando anche la mia tesi di dottorato, sullo sviluppo delle città. Mi sto preparando, non faccio nulla di improvvisato, ho sempre pensato che bisogna fare bene le cose e il proprio lavoro e non cambio idea».

Lei è sposata e ha figli?

«Sì, ho un maschio di vent'anni e una ragazza che compie 17 tra poco».

Vive in città?

«No, alla Grotta di Villazzano. Ho vissuto in città fino al matrimonio. Sono stata anche vicepresidente della circoscrizione di Villazzano. Ma sono fortemente cittadina. Ora ho il Top bar, ma i miei genitori hanno avuto attività in centro in via Mantova, via Prati e in galleria Tirrena, con il bar Università, bar Haiti e bar Tirrena».

Che cosa le piace fare?

«Con il lavoro effettivamente sono molto impegnata, ma mi piace viaggiare molto, si imparano un sacco di cose e si apre la mente. Mi piace sciare, da piccola facevo anche gare di sci. Mi piace molto leggere».

Cosa le hanno detto in famiglia della candidatura?

«Sono molto contenti».

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