La Tunisia chiede sostegno dopo l'attentato in spiaggia
Venerdì di terrore, ieri, tra Francia, Tunisia e Kuwait, con tre attentati che hanno provocato la morte di oltre 60 persone. Il bilancio più grave a Sousse (Susa), località turistica della Tunisia, dove sono state uccise in spiaggia 37 persone.
Venerdì di terrore, ieri, tra Francia, Tunisia e Kuwait, con tre attentati che hanno provocato la morte di oltre 60 persone. Il bilancio più grave a Sousse (Susa), località turistica della Tunisia,dove sono state uccise in spiaggia 37 persone.
In mattinata invece, in Francia un attentato terroristico, probabilmente di matrice islamica, ha scosso il sud-est del Paese. Un uomo a bordo di un'auto ha fatto irruzione nell'impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, a 30 km da Lione, e colpendo bombole di gas ha provocato un'esplosione, con una vittima e diversi feriti. All'interno del complesso industriale è stato infatti ritrovato un corpo decapitato, la cui testa era coperta di scritte in arabo. Sul posto è stata trovata anche una bandiera nera con delle scritte in arabo, apparentemente riconducibile all’Isis. La vittima è stata identificata come il gestore di una società di trasporti che si trovava lì per una consegna e sembra che l'imprenditore sia il datore di lavoro del presunto attentatore.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano Le Figarò una delle ipotesi formulate è che l'uomo abbia ucciso il suo datore di lavoro prima di mettersi alla guida, poi, arrivando sul posto si sarebbe fermato per infilzare la testa sulla recinzione e disporre il corpo un po' più lontano. Quindi sarebbe entrato nel sito di Air Products. Il presunto autore dell'attacco, identificato in Yassin Salhi, è stato fermato dalla polizia e avrebbe mostrato un drappo dello Stato Islamico. In un blitz nel quartiere periferico di Lione di Saint-Priest la polizia ha fermato anche la moglie e poco dopo il complice.
Sono almeno 37 le persone morte e 36 i feriti per l'attentato avvenuto in due alberghi a Sousse, a 140 chilometri a sud di Tunisi. Lo riferisce il ministero della Salute tunisino. Tra le vittime cittadini inglesi, tedeschi, belgi. Gli hotel nel mirino sono l'Hotel Riu Imperial Marhaba e il Port el Kantaoui. Al momento nessun gruppo ha rivendicato l'attacco. Secondo le autorità, responsabili dell'assalto sarebbero stati almeno due (ma forse addirittura cinque) terroristi, uno dei quali, armato di kalashnikov, è stato ucciso dalle forze di polizia. L'altro attentatore si è dato alla fuga ed è stato poi catturato. Secondo testimoni oculari, i due sarebbero arrivati via mare a bordo di un gommone e avrebbero fatto irruzione sulla spiaggia.
L’attentatore ucciso dalle forze di sicurezza era un giovane studente, originario della città tunisina di Kairouan, secondo quanto reso noto dal sottosegretario agli Interni tunisino. Stando a quanto riferito dal segretario di Stato alla Sicurezza tunisina, uno degli assalitori sarebbe arrivato dalla spiaggia, vestito come un bagnante, con in mano un ombrellone sotto cui nascondeva l'arma da fuoco.
Infine sarebbero almeno 25 i morti e 180 i feriti nella moschea sciita Shia Imam Sadiq di Kuwait City, a causa delle bombe fatte esplodere da un commando suicida dopo la preghiera, quando c'erano almeno 2mila fedeli. L’Isis ha rivendicato la responsabilità dell'attentato.
Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, visitando i superstiti in ospedale, ha commentato: «La Tunisia sta affrontando un movimento internazionale. Non può rispondere da sola a questo. Lo stesso giorno, alla stessa ora, la Francia è stata obiettivo della stessa operazione, e anche il Kuwait. Questo dimostra che c’è bisogno di una strategia globale e che tutti i Paesi democratici devono unire le loro forze. Questo è più che terribile. Pensavamo di essere al sicuro. Spero che questa sia l’ultima volta, perché siamo determinati a prendere le misure più dolorose per affrontare anche il flagello più infelice».
Nelle settimane scorse, per dimostrare solidarietà e aiutare il turismo tunisino era partita la campagna «E io ci vado», con lo scopo di attutire l'impatto economico negativo del precedente attentato, avvenuto nel marzo scorso, che aveva colpito i turisti nel museo Bardo della capitale, causando 24 morti fra i quali quattro italiani, e 45 feriti.