Migranti da distribuire nella Ue Piccola intesa con grandi dubbi
L'accordo c'è ma con molti chiaroscuri, fatto di compormessi e problemi di consenso. Tutto si è giocato sugli aggettivi «obbligatorietà» e «volontarietà» dietro i quali si nasconde il reale impegno degli Stati sulla ripartizione dei migranti. La soluzione, alla fine, è stata un escamotage: semplicemente omettere ogni aggettivo.
Il consiglio europeo, alla fine di una estenuante discussione iniziata con la cena intorno alle 20 e terminata alle 3 del mattino, ha trovato l'intesa: l'Ue si farà carico di 40 mila migranti. Il testo non specifica la ripartizione tra i singoli Paesi, ma rimanda a una successiva decisione da prendere a luglio, e introduce una esenzione totale per l'Ungheria (nella quale, secondo i dati di Frontex, l'afflusso di serbi nel corso di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, è cresciuto di oltre l'800%) e una parziale eccezione per la Bulgaria.
La debolezza del compromesso è che a luglio, quando si definiranno le quote, i Paesi più contrari, come Repubblica Ceca e Slovacchia, potrebbero far saltare il banco. Matteo Renzi commenta: «Un primo passo, ma molto da migliorare. Alle tre del mattino, ma meglio tardi che mai: l'Europa accetta la redistribuzione di 40mila donne e uomini arrivati sulle coste nostre e greche. Un primo passo, certo. Non sufficiente a mio giudizio. Ma superiamo il principio del trattato di Dublino, sciaguratamente firmato in passato anche dall'Italia. Un segno di solidarietà finalmente e la dimostrazione che l'Europa sta insieme per un ideale, non solo per dei valori economici. Certo: c'è ancora molto da fare, e lo faremo».
È un Matteo Renzi molto soddisfatto quello che nel cuore della notte, al termine della prima giornata del Vertice Ue, annuncia di aver incassato le richieste che aveva portato a Bruxelles, a dispetto di molte resistenze. Nel corso del negoziato notturno, «ci sono state discussioni, c'era chi voleva esprimere la definizione di base volontaria. Questo non è nel testo, poi la Commissione d'accordo con il Consiglio deciderà quali stati e con quali quote» dovranno accogliere i migranti. Di fatto, nel testo finale non c'è nemmeno un riferimento esplicito al fatto che il meccanismo debba essere obbligatorio. «Se di fronte a un piccolo numero come 40 mila persone - ha spiegato ancora Renzi - non vi fosse stata solidarietà sarebbe stata una presa in giro nei confronti dell'Europa.
Non è pensabile che sia la patria dell'egoismo. È la patria della condivisione dei valori. E quindi da questo punto di vista l'accordo è un fatto importante». In conferenza stampa il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha spiegato che altri 20 mila migranti saranno successivamente ridistribuiti, sulla base di un accordo che sarà definito entro luglio dai ministri dell'interno.
«Mi auguro che il governo riesca a trovare una soluzione ma non si può scaricare tutto sulle regioni. Non sono d'accordo con una gestione caotica dell'immigrazione. Sono disponibile a collaborare se ci sarà il coinvolgimento delle regioni», afferma Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia, intervenendo sul tema immigrazione.