Riforme in 3 giorni o ci sarà la «Grexit»
Il testo dell'accordo
"Accordo raggiunto all'unanimità sulla Grecia e i creditori". Dopo 17 ore di negoziato, in quello che passerà alla storia come il vertice dei capi di Stato europei più lungo, è stata evitata la Grexit. Le borse e i mercati corrono, dopo mesi di preoccupazione. Anche lo spread Btp-Bund festeggia e precipita.
Merkel, vantaggi accordo superano svantaggi - L'accordo raggiunto all'unanimità sulla Grecia ha più vantaggi che svantaggi. E' la valutazione della cancelliera Angela Merkel. Sulla Grecia è stato approvato il piano A e non c'è nessun bisogno di un piano B, ha spiegato la cancelliera.
Renzi, non sottovalutare accordo, ma no trionfalismi - Ne' trionfalismi nè giudizi riduttivi su un accordo che "non era scontato". Così il premier Matteo Renzi al termine del summit che ha raggiunto un'intesa sulla Grecia. "E' stata una nottata di grande impegno e anche di qualche tensione", è stato raggiunto, "un accordo importante che in molti momenti della nottata non è apparso scontato".
Finalmente è arrivato l'accordo. Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk: 'Sulla Grecia accordo all'unanimità, pronti per Esm'. "L'accordo è stato raggiunto all'unanimità, tutto pronto per andare a programma Esm con riforme serie e sostegno finanziario": così il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk su twitter.
"Dopo 17 ore di negoziato abbiamo raggiunto un accordo per avviare negoziati sugli aiuti Esm con rigide condizioni": lo ha detto il presidente Tusk, precisando che ora i ministri delle finanze dovranno decidere "con urgenza come aiutare la Grecia con un finanziamento ponte".
Juncker, evitata la Grexit, era nostro primo obiettivo - "Abbiamo evitato la Grexit, obiettivo per il quale ci siamo sempre battuti". Così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker al termine della maratona del Vertice Ude. "Non credo sia un accordo umiliate per i greci, e non credo che altri europei perderanno la faccia, è un tipico accordo europeo", ha affermato Juncker.
Dijsselbloem,ok a fondo che privatizza asset - L'accordo sulla Grecia prevede la creazione di un fondo che "privatizzerà asset di Stato per realizzare profitti, e servirà ad abbattere il debito e alla ricapitalizzazione delle banche". Lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Ora il parlamento greco deve legiferare molto rapidamente. "C'è ancora molto da fare", ha sottolineato Dijessebloem.
L'Eurosummit sulla Grecia, iniziato alle 16 di ieri, entrerà negli annali della storia europea come il vertice dei capi di Stato più lungo. Secondo diverse fonti, ha battuto il vertice di Nizza del 2000, che finora deteneva il record. Al momento i leader sono riuniti da oltre 16 ore.
Ecco il testo dell'accordo:
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L'Eurozona vuole tenere la Grecia nell'euro, ma in cambio vuole una resa incondizionata. Solo una settimana fa erano Tsipras e suoi cittadini che hanno votato «No» a dettare le condizioni, ora invece è la Germania della Merkel e di Schauble. Non vogliono aiutare Atene a tutti i costi, tutti i costi li deve pagare il Governo Syriza, se vuole davvero restare nella famiglia della moneta unica. Il prezzo sarà altissimo: il ritorno della Troika, che verificherà ogni passo del Governo, la reintroduzione dei licenziamenti collettivi, l'abolizione della contrattazione collettiva.
Tsipras non avrà nemmeno il tempo di tornare a casa e spiegare il perché di un piano molto più duro dell'ultima offerta, visto che deve far approvare dal Parlamento entro mercoledì il primo set di riforme, tra cui Iva e pensioni. E non avrà né tempo, né scelta: l'alternativa che gli propongono al momento è una «Grexit» temporanea, con tutte le incognite sul fallimento che essa comporterebbe.
Il piano «prendere o lasciare», che mette il cappio intorno al collo di Atene lasciando a lei la scelta di stringerlo o meno, lo scrive l'Eurogruppo. C'è chi dà per scontato che il ministro Tsakalotos, pronto a tutto pur di portare a casa il salvataggio, l'abbia già accettato.
Altri dicono che sia un modo per buttare la Grecia fuori, costringendola a rifiutare la polpetta avvelenata. Accettare simili condizioni, più dure di qualunque bozza circolata nelle scorse settimane, renderebbe praticamente scontata l'uscita di scena del premier.
È per questo che i leader provano a negoziare, alcuni aiutando il premier ellenico a venire fuori dalla strada senza uscita in cui i falchi l'hanno cacciato.
«La situazione è molto complicata, stiamo cercando di arrivare ad un accordo», ha detto il premier Matteo Renzi entrando al vertice. «La Francia farà di tutto per raggiungere un accordo permettendo alla Grecia di restare nella zona euro», ha affermato Francois Hollande, chiedendo di abbandonare gli interessi nazionali e difendere «la concezione di Ue».
L'invito è chiaramente alla Germania, granitica nella sua sfiducia verso i greci.
«Non ci sarà un accordo a qualunque costo, dovremo valutare se i vantaggi sono superiori agli svantaggi», ha avvertito Angela Merkel, convinta che un cattivo accordo sia peggio di nessun accordo.
Francia e Italia, per ora, restano voci isolate, mentre la Germania ha molti seguaci: tutti e tre i Paesi Baltici, Olanda, Slovacchia, Malta, Austria, Portogallo e Finlandia. Tanto che uno dei pochi a considerare «buoni progressi» le condizioni capestro del documento dell'Eurogruppo è il ministro Alexander Stubb, il più estremo dei falchi anche per necessità, visto che il suo Governo, ricattato da una parte della coalizione, rischia di cadere se si andrà incontro ai greci.
Per questo il documento scritto dall'Eurogruppo e poi passato ai leader è anche ad uso e consumo di quei Governi che devono dimostrare fermezza in casa propria. E quindi tornano tutti i cavalli di battaglia dell' «austerity»: dalla Troika che torna a «commissariare» il Governo ellenico all'abolizione immediata - cioè entro mercoledì - delle baby pensioni, dalla reintroduzione dei licenziamenti collettivi all'abolizione della contrattazione collettiva. Nemmeno le riforme che Tsipras ha già fatto potranno salvarsi: dovranno essere «compensate» (cioè trovando misure a copertura), o abolite. Entro mercoledì dovrà già dare prova di aver capito: deve far approvare dal Parlamento la riforma dell'Iva, delle pensioni, l'adozione del Codice di Procedura civile, la creazione del «Fiscal Council» previsto dal Fiscal Compact per controllare i bilanci e la direttiva per la «risoluzione» delle banche, che mette fine ai salvataggi statali. Subito dopo un nuovo Eurogruppo deve riunirsi per giudicare, e nel caso dare il via libera al terzo salvataggio da 80-86 miliardi di euro, di cui 10-25 andranno immediatamente alle banche asfissiate, alcune delle quali si prevede dovranno fare «fallimento ordinato». Si prevede anche un intervento sul debito, ma senza specificarne la portata.
Tra parentesi nel documento - quindi ai leader la decisione se tenerla o meno - resta l'alternativa: ad Atene verrà data la possibilità di «un negoziato rapido per una sospensione temporanea dalla zona euro, con possibile ristrutturazione del debito». Un'ipotesi che si cerca ancora di scongiurare. «La notte sarà lunga», profetizzavano in serata fonti europee.