Crisi greca, la Germania compra aeroporti
Alla vigilia del voto del Bundestag sugli aiuti ad Atene arriva la società tedesca Fraport
Alla vigilia del voto decisivo nel Bundestag sugli aiuti ad Atene che eviteranno la Grexit, la prima privatizzazione, in Grecia, vede in campo un acquirente tedesco: la Fraport ha acquistato 14 aeroporti regionali nel Paese di Alexis Tsipras. Un'operazione da 1,23 miliardi, secondo quanto pubblicato dalla Gazzetta ellenica, che proprio il premier di Syriza aveva fatto saltare appena insediato, ritenendo di voler riesaminare gli accordi. La linea di Tsipras oggi è radicalmente diversa. In Germania l'opinione pubblica è tutta concentrata sul voto di oggi in Parlamento. Nel gruppo parlamentare di Angela Merkel c'è infatti il rischio di un moltiplicarsi incontrollato dei dissensi (l'ultima volta i ribelli furono 60, nell'Unione della cancelliera). Il sì comunque non è in dubbio: passerà facilmente, potendo contare, fra l'altro, sul granitico consenso di Socialdemocratici e Verdi. Dopo il via libera arrivato dai Parlamenti di Vienna, Tallin e Madrid, (qui ieri un'ampia maggioranza si è espressa a favore del pacchetto da 86 miliardi, che vede la Spagna impegnata per 10,148 miliardi), oggi alle 9 sarà proprio il falco Wolfgang Schaeuble a prendere la parola per venti minuti davanti all'assemblea tedesca; chiamata ancora una volta in seduta speciale dopo quella in cui a fine luglio i deputati strappati alle vacanze estive avevano dato il permesso alle trattative con Tsipras.
Schaeuble, che fino a un mese fa si batteva per la Grexit, ha già dichiarato di aver superato le personali riserve: votare a favore degli aiuti è «la decisione più giusta da tutti i punti di vista», ha fatto sapere. E adesso cercherà di convincere i conservatori indignati, che temono l'effetto valanga dei trasferimenti concessi ad Atene. Di fronte alle voci di un possibile aumento del fabbisogno finanziario greco - secondo la Sueddeutsche Zeitung servirebbero altri 6,2 miliardi che farebbero lievitare la cifra a 92 miliardi di euro - è arrivata una smentita proprio dal suo ministero. «Il fabbisogno resta invariato a 82 miliardi come stabilito nell'Eurogruppo del 12 luglio», ha spiegato un portavoce. E anche Bruxelles ha liquidato l'indiscrezione come un errore dei media.
Il protagonista delle trattative, Alexis Tsipras, ieri ha incontrato lo staff economico dell'Esecutivo ateniese per discutere nei dettagli le misure concordate con i creditori, approvate dal parlamento venerdì. Resta sul tavolo, a quanto trapela, anche l'ipotesi di un voto di fiducia del premier di Syriza, opzione che però non piace all'Europa. Intanto, sugli spiragli di luce offerti dal piano di salvataggio che prevede il ricorso ai fondi dell'Esm, si è abbattuta la previsione di Moody's, che ha annunciato una grave recessione nel Paese, a causa del controllo della circolazione dei capitali. La Grexit è meno probabile, secondo l'agenzia di rating, ma non è ancora esclusa.