«Più democrazia»: quorum zero e bilancio partecipato a Trento

Abolire il quorum sui referendum, ampliare la gamma di materie sulle quali i cittadini possano «legiferare», introdurre il bilancio partecipato e favorire la partecipazione pubblica alla vita politica in ogni modo.
Il Comitato «Più democrazia in Trentino» ha presentato ieri la sua proposta di modifica dello Statuto del Comune di Trento. Un documento che verrà portato già domani all'attenzione della conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale. Anche Palazzo Thun, infatti, dovrà adeguarsi alle nuove normative in materia, recependo la legge regionale 11 del 2014.

Un testo, quello approvato dai Consiglio regionale sulla democrazia diretta, che obbliga i comuni ad uniformarsi entro il prossimo 9 dicembre. Ci sono dunque meno di due mesi per discutere la revisione di quella che, in fondo, è una sorta di «carta costituzionale» per il Comune. La legge regionale di suo stabilisce già alcuni paletti: introduce il referendum confermativo a «quorum zero» per modifiche agli statuti comunali, impone la stampa di opuscoli informativi per le votazioni comunali, stabilisce una soglia massima per il quorum di partecipazione al 30 per cento per i comuni con meno di 5.000 abitanti e al 25 per cento per i comuni con più di 5.000 abitanti. Inoltre abbassa il numero di firme massimo per richiedere un referendum al 5 cento per i comuni con più di 20.000 abitanti definendo un termine minimo di 6 mesi per la raccolta delle firme.

Rispetto all'impostazione della legge regionale e vista l'inerzia dell'amministrazione comunale, il Comitato «Più Democrazia in Trentino», per tutta l'estate ha lavorato con l'obiettivo di migliorare ulteriormente il dispositivo. Sono stati istituiti tre tavoli di lavoro che nello specifico si sono concentrati su trasparenza, democrazia deliberativa e democrazia diretta. Ieri, alla presenza dell'assessore comunale Chiara Maule e dei consiglieri comunali Antonia Romano (Altra Trento), Marianna Dematté (M5S), Renato Tomasi (Cantiere), Vanni Scalfi ed Elisabetta Bozzarelli (Pd), il referente del Comitato Alex Marini ha presentato la bozza di modifica dello Statuto uscita dai gruppi di lavoro.

L'elemento più importante è la proposta di abolire il quorum del 25 per cento per la validità dei referendum in modo che la consultazione popolare diventi effettivamente uno strumento efficace.
C'è poi la richiesta di «riduzione del limite di materia», ovverosia il fatto che venga tolto il divieto per i cittadini di esprimersi su determinati temi, ad esempio il bilancio. Anzi, tra le novità c'è proprio quella della sperimentazione del «bilancio partecipato» come forma di dialogo con i cittadini circa l'impostazione del documento di previsione e delle priorità.

Si propone poi l'introduzione delle «petizioni elettroniche aperte» per cui la cittadinanza possa partecipare più agevolmente alla raccolta di firme direttamente sul sito del Comune.

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