Lavoro / La protesta

Magazzino bloccato, alla Brt di Rovereto fermi 40 mila pacchi al giorno

Tensione anche tra gli operai nella vertenza che registra posizioni contrastanti tra sindacati autonomi e Uil trasporti. Da Bologna ieri è arrivato un manager di Ranstad con
alcune proposte per chiudere il contenzioso. Petrolli (Uil): «Noi favorevoli, ma tutto è saltato non per colpa nostra»

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di Giancarlo Rudari

ROVERETO - «L'azienda ha deciso di non sottoscrivere alcun accordo visto l'atteggiamento di alcuni lavoratori. Un peccato perché l'azienda si era impegnata ad erogare il premio di produzione, a stabilizzare lavoratori occupati da oltre 12 mesi con un contratto a tempo determinato e a pagare il turno completo di 8 ore nonostante il mancato lavoro di metà turno a causa della protesta».

Nelle parole di Nicola Petrolli (segretario generale della Uil trasporti) c'è molta amarezza al termine di una giornata frenetica e di alta tensione alla Brt Bartolini con i lavoratori spaccati: da un lato quelli dei sindacati di base, dall'altro gli iscritti alle federazioni di Cgil, Cisl e Uil. E non ha portato a un risultato positivo nemmeno l'incontro con un manager della Ranstad (azienda che nel febbraio 2024 è subentrata alla precedente cooperativa nella gestione del magazzino) precipitatosi in fretta e furia da Bologna per cercare un accordo e chiudere così (la speranza, ovviamente, era quella arrivare ad un consenso unanime) la vicenda che si trascina da mesi e per la quale, comunque, si intravvedeva una via di uscita.

Al centro logistico della Brt Bartolini (dove ogni giorno si smistano 40.000 da e per tutto il territorio provinciale) in zona industriale già lunedì pomeriggio, con l'inizio del turno delle 14, era scattata la protesta da una parte dei lavoratori che ha portato al blocco completo del magazzino.

Una decisione non condivisa da tutti i circa 200 dipendenti (130 a tempo indeterminato, i rimanenti con un contratto a scadenza) della Ranstad ma che di fatto, proprio per l'organizzazione della lavorazione della merce con il carico e scarico e quindi lo smistamento dei pacchi sono necessarie 50-60 persone, ha portato allo stop totale dell'attività.

E non era piaciuta nemmeno la decisione di Ranstad di non pagare i lavoratori che si erano presentati in azienda ma che non avevano potuto svolgere (e non per loro scelta) alcuna attività

Il blocco del magazzino è proseguito anche nella mattinata di ieri quando la Uil trasporti aveva deciso di inscenare una protesta con i loro iscritti all'ingresso di Ranstad.

A spiegare le ragioni dell'azione ci hanno pensato Nicola Petrolli con il segretario generale aggiunto Franco Cerbaro. «La manifestazione è partita ieri da alcuni lavoratori perché l'azienda non ha fatto chiarezza sul soggetto e sui tempi dell'erogazione oltre che sull'ammontare del premio di produzione distribuito in altri centri logistici in Italia con importi diversi.

Chi ha protestato avrà la sue ragioni per farlo, ma da parte nostra - affermano i due sindacalisti della Uil trasporti - visto che siamo ancora in trattativa aspettavamo una risposta cercando così di evitare il blocco completo di tutto il magazzino.

Aspettiamo che Bartolini o Ranstad ci diano delle risposte: i lavoratori vorrebbero che i colleghi che sono qua da un anno, un anno e mezzo venissero confermati con un contratto a tempo indeterminato. Il blocco, ripetiamo, non è partito da noi perché avevamo in corso una trattativa con Ranstad...».

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