India, ucciso a bastonate un trafficante di mucche musulmano
Un folto gruppo di abitanti di un villaggio dell’Himachal Pradesh (India settentrionale) ha bloccato ed ucciso a bastonate due giorni fa un giovane musulmano che, insieme ad altre quattro persone, stava trasportando con un autocarro una quindicina di mucche e buoi, presumibilmente verso un macello. Lo riferisce oggi Ndtv.
Il cruento episodio segue di alcune settimane quello che ha coinvolto un altro musulmano che è stato linciato da una folla nell’Uttar Pradesh per l’accusa, rivelatasi poi falsa, di avere consumato carne di mucca.
Il vice sovrintendente della polizia del distretto di Pachhad, Yogesh Rota, ha riferito ai media che una volta resisi conto di essere inseguiti dagli abitanto del villaggio di Sarahan i cinque hanno abbandonato l’automezzo e il bestiame per nascondersi in una vicina foresta, dove però sono stati raggiunti dalla polizia ed arrestati.
A questo punto però gli agenti sono stati sopraffatti dagli abitanti che hanno preso in consegna le persone arrestate, picchiandole a sangue. Una di esse, Noman di 28 anni e originario dell’Uttar Pradesh, è morta poco dopo in ospedale per le gravi ferite riportate.
Gli altri quattro presunti trafficanti di bestiame sono stati presi in consegna dagli agenti che hanno comunque registrato una denuncia per omicidio a carico di sconosciuti. Il consumo di carne di mucca è da alcune settimane in India al centro di un teso e articolato dibattito fra quanti, legati per lo più al partito governativo Bjp, vorrebbero che esso fosse completamente proibito per rispetto al significato «materno» che la mucca ha nell’induismo e quanti rivendicano invece la libertà di poter scegliere se consumare o meno tale carne.
Nella polemica sono anche scesi in campo numerose personalità letterarie (scrittori, poeti e traduttori) che per protesta contro il degrado del pluralismo indiano hanno restituito i premi ricevuti dall’Accademia nazionale delle lettere (Sahitya Academy).