Assolda un amico per uccidere il padre, voleva l'eredità
Aveva assoldato un amico per uccidere l'anziano padre perché temeva di perdere l'eredità. L'azione del killer è fallita e i due sono stati arrestati per tentato omicidio. In manette Rinaldo Costa, figlio di Renato, 80 anni, ex ferroviere, e Andrea Invicibile che doveva uccidere per 10 mila euro. E' accaduto ieri a Savona.
Rinaldo Costa temeva che il padre lasciasse l'eredità a un'amica della Mauritania. Secondo i carabinieri, ieri all'ora di pranzo Invicibile è entrato in casa di Renato Costa, poco dopo è arrivato l'anziano che lo ha sorpreso a rovistare tra cassetti e armadi: era la scena organizzata per giustificare l'omicidio, un tentativo di furto con epilogo tragico. I due si sono affrontati e Invicibile ha tentato di soffocarlo. Nella lotta l'anziano ha strappato il passamontagna all'aggressore, che riconosciuto è fuggito.
Il figlio dell'anziano ferroviere che aveva escogitato un piano per uccidere il padre assoldando un amico ha confessato il piano. "Non volevo che l'eredità finisse nelle mani della sua compagna" ha detto ai carabinieri che lo hanno messo alle strette facendosi raccontare la terribile storia. Secondo quanto ricostruito era ossessionato dal fatto di perdere tutto.
"Ieri mattina - racconta Renato Costa, 80 anni, al quale non è stato ancora detto che dietro l'aggressione c'è suo figlio - io e la mia compagna. Siamo andati a fare colazione e mio figlio ci ha raggiunti. Poi la mia compagna si è allontanata per andare a fare la spesa. Mio figlio mi ha accompagnato fino al portone di casa e mi ha salutato baciandomi. Erano più o meno le 11-11,30 quando sono tornato in casa perché avevo da sbrigare alcune faccende - ha raccontato la vittima -. Dovevo spostare della roba da portare in garage. Poi, all'improvviso, ho sentito il televisore in camera acceso. Quando sono entrato mi sono trovato davanti un uomo vestito di nero. Forse aveva una pistola elettrica, ma non lo posso giurare. Mi sono avventato contro gridandogli "brutto bastardo". Poi non so se con la pistola o con un calcio mi ha colpito e sono caduto tra il letto e il comodino. Sono rimasto a terra. Lui ha preso il cuscino ed ha cercato di asfissiarmi. Ho reagito e sono riuscito a strappargli la collanina e tutto quello che aveva addosso. Poi mi sono messo a urlare...".
"Rinaldo ha perso la testa - dice Sheila Bhunnoo Begum, 49 anni, originaria della isole Mauritius, nubile e senza figli, compagna di Renato Costa - . Ancora non ci credo a quello che volevano fare a Renato lui e l'amico". L'anziano viveva da tempo separato dalla moglie, che era morta oltre un anno fa. La donna spiega che "Renato non aveva mai fatto mancare nulla" al figlio. "Ogni giorno lo raggiungeva a casa per fare la colazione insieme. Lo chiamava anche al pomeriggio, ma i rapporti da qualche tempo erano diventati tesi". Sheila Bhunnoo Begum e Renato Costa, si erano conosciuti circa sei anni fa. "Vivevo da un'amica nello stesso palazzo dove abita Renato. Ci siamo visti più volte. Poi, un giorno, è maturata l'idea di iniziare un rapporto più stretto. Circa un anno fa Renato ha perso la moglie, che viveva con il figlio". Su quanto accaduto ieri spiega: "Ero andata a fare la spesa e quando sono arrivata sotto casa e ho visto i lampeggianti ho capito che era successo qualcosa al mio compagno. Avevo il cuore in gola. Inizialmente pensavo ad un malore".