Armi a Nordest, sgominata rete di import illegale
Mitra, bombe, kalashnikov, fucili, tritolo e persino una mina antiuomo. È un arsenale, composto da centinaia di armi e munizioni da guerra, quello sequestrato dai carabinieri del Ros del comando provinciale di Udine nel corso dell’operazione Militaria, che ha consentito di individuare e sgominare un canale di importazione illegale di armi ed esplosivi provenienti dai Balcani, destinate a collezionisti e appassionati di cimeli e armi storiche.
Le armi venivano acquistate nel contesto di fiere di articoli militari come Militaria, che si svolge ogni sei mesi a Sempeter pri Gorici, in Slovenia, in cui si dovrebbero trovare innocui oggetti come mostrine, borracce o divise ma in cui, sottobanco, venivano smerciate anche le armi.
L’indagine, illustrata dal comandante provinciale dei carabinieri colonnello Marco Zearo e dal procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo, era partita un anno fa dopo che i carabinieri della compagnia di Tolmezzo avevano effettuato un controllo in casa di due operai friulani che battevano il territorio con il metal detector in cerca di residuati bellici dei due conflitti mondiali e nelle cui abitazioni erano state poi trovate delle vere e proprie Santa Barbara.
Dai successivi accertamenti l’indagine si era allargata oltre confine dove, in collaborazione con gli uffici di Polizia del Settore della Polizia Criminale di Nova Gorica (Slovenia) e dell’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata) di Fiume (Croazia), si è risaliti a due cittadini sloveni che avevano fornito agli italiani le armi sequestrate, e quindi a tre croati a cui si erano rivolti per l’approvvigionamento illegale.
A luglio era stato poi eseguito un ulteriore ingente sequestro di armi, parti di armi e munizioni, che aveva portato all’arresto di un terzo friulano.
Nel corso delle perquisizioni di ieri, che hanno consentito di rinvenire ulteriore materiale bellico, sono stati infine arrestati un cittadino emiliano e un friulano di Tarcento, portando in totale gli arresti in Italia a cinque. Oltre trenta le persone denunciate in stato di libertà.