Terrore a Parigi: morti, feriti ed ostaggi: assalti multipli a locali e fuori dallo stadio

AGGIORNAMENTO DEL 17 NOVEMBRE

Dopo aver dichiarato guerra all'Isis, la Francia, che ha chiesto aiuto agli alleati, continua i bombardamenti su Raqqa, roccaforte dello Stato Islamico. Nella notte è stata lanciata una nuova ondata di raid sulla città siriana. Il presidente francese ha chiesto anche poteri speciali di intervento data la situzione. Parigi chiede aiuto, anche dal punto di vista economico all'Ue.

«Dobbiamo dare tutti gli strumenti a polizia e gendarmeria - ha detto il primo ministro Manuel Valls - in uomini e in investimenti. Questo non lo faremo a detrimento del bilancio di altri settori. L'Europa deve capire. E aiutarc».
Il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve ha spiegato che questa notte su tutto il territorio francese sono state svolte 128 perquisizioni. Inoltre gendarmi, polizia e militari, 115.000 uomini supplementari sono stati schierati sul terreno.

«Sei attentati di questo tipo - ha detto Cazeneuve - sono stati sventati l'estate scorsa».

Sono due, non uno come si era detto ieri, i presunti artificieri delle stragi di Parigi arrestati a Bruxelles ieri, secondo un’esclusiva della Derniere Heure. Oltre a Mohamed Amri, 27 anni, le cinture esplosive dei kamikaze sarebbero state confezionate anche da Hamza Attou, 21, incensurato. In entrambe le abitazioni è stato trovato nitrato di ammonio. I due hanno detto agli inquirenti di usarlo come fertilizzante per il giardino.
Inoltre, a casa di Attou c’erano munizioni calibro 5.56, ma soprattutto 7.62, usate per i kalashnikov

Intanto si apprendono altri elementi sul commando: Samy Amimour, uno dei kamikaze del Bataclan, era autista di autobus della Ratp, la compagnia del trasporto pubblico parigina, fino alle sue dimissioni nel 2012. Nato a Parigi nel 1987, era oggetto di un mandato di arresto internazionale per violazione della libertà vigilata ed era indagato per una vicenda legata al terrorismo.

Quanto alla mente degli attentati, è il belga Abdelhamid Abaaoud, il cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali a Verviers a gennaio scorso. Abaaoud sarebbe anche dietro agli attentati al treno Thalys. L'uomo è scappato in Siria lo scorso gennaio. Uno dei kamikaze di venerdì, fattosi esplodere fuori dallo Stade de France, era transitato per la Grecia. Sarebbe invece falso il passaporto siriano con cui è stato ritrovato.


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LUNEDÌ 16 NOVEMBRE

- «L’allarme c’è stato, ma è rientrato. Non abbiamo tracce del passaggio, o della presenza, di quel veicolo sul territorio italiano». Così il questore vicario di Torino, Sergio Molino, sull’allarme per la presunta presenza in Italia della Seat nera con a bordo un presunto attentatore di Parigi.

- Il presidente francese Francois Hollande ha ribadito al Congresso riunito a Versailles che già da mercoledì verrà presentato un «progetto di legge per prolungare lo stato d’emergenza a tre mesi e di adattarlo alle tecnologie e alla minacce con le quali ci confrontiamo oggi». «La Francia è in guerra». Hollande, che ha raccolto anche il plauso della destra lepenista, ha annunciato anche una modifica della Costituzione per facilitare l'azione delle forze dell'ordine e dell'intelligence.

- Aveva radici altoatesine una delle vittime degli attacchi dell’Isis di Parigi. Si tratta di Raffael Hilz, un giovane architetto la cui madre è nativa di Lauregno, un piccolo paesino di montagna dell’Alto Adige. A raccontare la vicenda ai microfoni di Rai Südtirol è stato lo zio del ragazzo ventottenne, Arthur Ungerer. Come ha raccontato l’uomo, il giovane lavorava nel team dell’archistar Renzo Piano, che sorge non lontano da un ristorante di Rue Albert preso di mira dai terroristi.

Secondo quanto lo zio del ragazzo ha potuto sapere, gli attentatori hanno sparato con raffiche di mitra contro la facciata del ristorante e il ragazzo non ha avuto nessuna possibilità di salvarsi dato che è stato ucciso all’istante da un colpo alle spalle. In quel momento il giovane si trovava con due colleghi, un messicano e un irlandese, che sono stati feriti ma che sono sopravvissuti alla sparatoria. Rafael era considerato una promessa dell’architettura: nonostante la sua giovane età, infatti, aveva già trovato impiego nel team di Renzo Piano ed era descritto dai colleghi come un ragazzo molto motivato e come un serio professionista. I genitori di Raffael, che vivono a Garmisch sui monti della Baviera, si sono diretti a Parigi per riavere la salma del loro caro. 

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- Proseguono in tutta Europa le ricerche del terrorista francese a bordo della Seat Ibiza nera targata «GUT 18053»

- «La libertà è un monumento indistruttibile». È quanto è scritto su uno striscione grigio con lettere bianche, appeso sulla ringhiera dell’edificio al cui piano terra c’è il Cafè Bataclan, la sala concerto dove venerdì sera sono state uccise 89 persone. Per la prima volta da quella drammatica sera, il tratto di strada in cui si trova il teatro è stato parzialmente aperto al pubblico. In questo momento i cordoni di polizia di fatto proteggono solo l’asfalto di Avenue Lenoir. Ma il marciapiede è tornato praticabile. Un altro segnale di una città che oggi sta cercando disperatamente di tornare alla normalità dopo la tragedia di venerdì.

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- Matteo Renzi ha parlato alla riunione del G 20 di Antalya: «La sfida dell’Isis è grande e drammatica: i terroristi colpiscono i luoghi simbolo della nostra identità. Non attaccano obiettivi militari, ma musei, scuole, stadi, teatri: puntano a farci paura., Ma non si risponde con un atto di istinto,. Occorre essere determinati e duri. E noi siamo pronti. Ma occorre avere intelligenza e saggezza per parlare alla nostra gente e spiegare che tutto ciò non si risolve con uno schiocco di dita. Serve una strategia, occorre avere approccio complessivo. Anche per questo è giusto riportare la Russia al tavolo. Occorreranno mesi e anni, non crediamo alle banalizzazioni. Chi dice che è colpa dei troppi immigrati che vengono a casa nostra, sbaglia. Spesso questi attentati sono fatti da persone cresciute in Europa, persone nate qui, che hanno giocato qui e studiato qui»

- La polizia stradale ha appena diramato le ricerche «a tutte le pattuglie in servizio sulle autostrade del Piemonte e sulla tangenziale di Torino» di una Seat Ibiza nera. A bordo un ragazzo francese di 32 anni, Baptiste Burgy. Le autorità francesi sospettano possa essere uno dei terroristi che hanno agito a Parigi l’altra notte. Il sospettato, secondo quanto appreso, sarebbe entrato ieri in Italia passando dalla frontiera di Ventimiglia.

- Blitz della polizia nel quartiere di Molenbeek, a Bruxelles, ad opera delle forze speciali. L’operazione si è conclusa senza l’arresto del principale ricercato, Salah Abdeslam, fratello di uno degli attentatori di Parigi.

- Rientrato l’allarme bomba nelle adiacenze del quartiere europeo a Bruxelles. L’auto sospetta, esaminata dagli artificieri, era in realtà una macchina parcheggiata male, con delle valigie a bordo contenenti vestiti, secondo quanto fa sapere la polizia di Bruxelles.

- Allarme bomba nelle adiacenze del quartiere europeo: lo riporta la tv belga Rtbf, secondo cui ci sarebbe un veicolo sospetto parcheggiato vicino a un palazzo. Secondo quanto riporta l’agenzia Belga, un veicolo sospetto è stato ritrovato questa mattina a rue des Deux Èglises, nel quartiere europeo ma lontano dai palazzi delle principali istituzioni. Gli artificieri sono sul posto e hanno installato un perimetro di sicurezza, ha fatto sapere la polizia. Secondo un testimone, il veicolo sospetto avrebbe una targa francese.

- Nella notte in Francia ci sono state 168 perquisizioni nelle case di individui sospetti, in 19 dipartimenti diversi. Ci sono stati 23 arresti e il sequestro di 31 armi, tra cui alcune da guerra. È il bilancio tracciato dal ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve.

- È stato il califfo dell'Isis Abu Bakr al-Baghdadi in persona ad ordinare di colpire i Paesi «nemici» creando un'unità specifica per la pianificazione degli attacchi terroristici. Ed è forse anche questa notizia che ha spinto la Francia ad attaccare ieri sera la «capitale» dell'Isis, Raqqa. Baghdad aveva avvertito della minaccia «imminente» Parigi, Teheran e Washington, 24 ore prima della mattanza nella capitale francese di venerdì sera. Le rivelazioni che arrivano dall'Iraq e dagli Usa fanno tremare le mura delle cancellerie occidentali. Il gruppo di fuoco per colpire Parigi, recita un documento degli 007 iracheni «era composto da 24 elementi, 19 con il compito di effettuare gli attentati, addestrati a Raqqa», la «capitale» del Califfato in Siria, «e altri 5 per il coordinamento e la logistica».

- Le cifre ufficiali indicano 129 morti e 352 feriti (96 in gravi condizioni) dopo gli attacchi terroristici a Parigi.


Domenica 15 novembre 2015

Questa sera, domenica, folla in fuga dalla Bastiglia, rumori di esplosioni nel quartiere ebraico di Parigi. Secondo la Prefettura la psicosi è scoppiata a causa del lancio di petardi. Era un falso allarme. Il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, in diretta su France 2, ha dichiarato di aver avviato i procedimenti per lo «scioglimento» di quelle moschee in cui «certi soggetti fomentano l'odio». Pesanti bombardamenti nel pomeriggio a Raqqa (Siria). 

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La Francia ha sganciato 20 bombe sulla capitale dell'Isis in Siria. Nei raid sono stati impiegati 12 aerei, tra i quali 10 caccia da combattimento, partiti dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. Una vendetta contro gli attentati di venerdì.

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Oltre a loro, la polizia sta cercando un ottavo terrorista. La Francia ha allertato il Viminale: «Potrebbe scappare in Italia».

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Valeria Solesin è morta

Valeria è morta. La 28enne ricercatrice veneziana a la Sorbona è stata uccisa durante l'assalto terroristico al teatro Bataclan di Parigi dove era andata assieme al fidanzato trentino e a degli amici, rimasti illesi. La lunga attesa della famiglia per la sorte della ragazza è stata fugata nella notte, ma la conferma ufficiale della morte di Valeria è arrivata in tarda mattinata dal console italiano Andrea Cavallari, rimasto per ore all'istituto di medicina legale di Parigi per il difficile riconoscimento della salma. Il console ha anche assicurato che al momento non risultano altre vittime italiane.

 «Era una persona meravigliosa e l'unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento, era una cittadina e una studiosa meravigliosa». Queste le parole della mamma Luciana Milani.

Ciao Valeria, grazie. Anche lei tra le vittime del terrorismo che ha sconvolto Parigi. Abbiamo avuto la fortuna di...

Posted by Gino Strada on Domenica 15 novembre 2015

Al momento, spiegano le autorità francesi sono stati riconosciuti 103 corpi su 129. Prosegue intanto la ricerca dei terroristi in fuga.

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Il cordoglio di Fravezzi


Il cordoglio del sindaco di Venezia 


Il ricordo di Cecilia Strada (Emergency)


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IL RACCONTO DI ANDREA RAVAGNANI

«Eravamo lì davanti, stesi a terra tra tutti i corpi, il sangue, i morti... abbiamo aspettato immobili che i colpi finissero. Siamo rimasti lì a terra dall'inizio alla fine, finché è arrivata la polizia... abbiamo atteso che arrivassero gli agenti». Un racconto che chiude lo stomaco, quello di Andrea Ravagnani (nella foto con la sorella, a sinistra la fidanzata Valeria), ieri pomeriggio al telefono, a distanza di poche ore dalla tragedia del Bataclan«Io sono rimasto ferito a un orecchio, anche Valeria è rimasta ferita. È arrivata la polizia e i medici, hanno iniziato a partarci via».

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"639016","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"2400","width":"2400"}}]]Poi Andrea ha perso di vista Valeria Solesin, la sua ragazza. Di lei non si è saputo più nulla e le ore di angoscia di tutta la giornata di ieri si sono aggiunte al peso di una tragedia infinita, penetrata fino nelle midolla. Nelle ultime ore sta crescendo il pessimismo. La Farnesina fa sapere che la sua ricerca continua.

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Andrea Ravagnani (30 anni), di Dro, assieme a Valeria (28), di Venezia, da tre anni vivono a Parigi, lui responsabile di un negozio di alimentari, lei docente universitaria e borsista di sociologia al Centre de Recherches de l'Institut de Démographie dell'Università di Paris. Si sono conosciuti a Trento alla facoltà di sociologia ed era scoccato l'amore. Venerdì mattina li ha raggiunti a Parigi la sorella Chiara Ravagnani (25) con il suo ragazzo Stefano Peretti (28) di Verona. Fresca di laurea in biotecnologie mediche, 110 e lode a Verona, Chiara aveva avuto in regalo dal fratello una «tre giorni» a Parigi assieme a Stefano. E venerdì sera era compreso anche il concerto degli Eagles of Death metal al Bataclan.

«Non ci siamo accorti subito di quello che stava succedendo». Erano lì davanti, quasi sotto il palco del teatro Bataclan di Parigi, con gli Eagles of Death metal che pompavano il loro rock. Non sembravano spari. Pareva facesse tutto parte dello spettacolo. «A un certo punto schizzava sangue dappertutto» hanno raccontato Andrea e Chiara ai genitori al telefono nel cuore della notte, una volta salvi. Ma di Valeria hanno perso le tracce, tanto che ieri, l'appello per chi l'avesse vista, ha fatto il giro d'Italia e di Francia. L'unica che sembra mancare nel girone infernale nel conteggio dei salvi, dei morti e dei feriti della capitale francese. 

La sera di venerdì i genitori, Corrado Ravagnani e Marina Angeli, erano in casa a Dro e non potevano immaginare cosa stesse succedendo. In giornata Chiara li aveva rassicurati che era atterrata e che tutto procedeva bene. Sapevano che sarebbero andati a un concerto: Andrea e Stefano sono musicisti, cantante (punk rock) il primo (con I figli di Alex e poi con Rude O'Rchestra ) batterista il secondo, e in ogni caso a tutti e quattro la musica piace. Papà e mamma a Dro hanno iniziato a seguire la tivù con i primi dispacci dagli attentati da Parigi; hanno cominciato a preoccuparsi quando hanno sentito della strage al teatro. E ore di angoscia, perché né Chiara, né Andrea, né i rispettivi amati, rispondevano al cellulare. Fino a quando dall'altro capo della cornetta i due figli hanno risposto. Stavano bene... ma Valeria manca...


Le gornate di venerdì e sabato

L'orrore assedia la Francia con un attacco terroristico senza precedenti in Europa: tre ore di orrore nella capitale, con attacchi a locali pubblici, vicino allo stadio, per strada. Caccia ai terroristi fuggiti in tutta Europa.

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Secondo l'ultimo bollettino ufficiale diffuso attorno alle 17 di sabato, i morti sono almeno 129 e i feriti 352 di cui 99 in condizioni molto gravi. Sarebbero almeno sei, tutti in condizioni non gravi, gli italiani rimasti feriti. Adottate misure straordinarie.

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Risultano coinvolti anche due giovani trentini, che erano presenti nella sala concerti presa di mira dai terroristi: leggermente feriti, sarebbero fra le persone tratte in salvo nel blitz delle teste ci cuoio dentro il Bataclan (ecco un video di quel tragico attacco).

Si tratta dei fratelli Andrea e Chiara Ravagnani di Dro, che si trovavano al concerto insieme con i rispettivi fidanzati, Valeria Soresin, veneziana, e Stefano Peretti, veronese. I due ragazzi gardesani hanno già contattato la famiglia in Trentino spiegando di aver riportato solo lievi ferite. C'è invece preoccupazione per la sorte di Valeria Solesin, 28 anni, studentessa della Sorbona, che al momento risulta fra i dispersi dopo l'attentato. Si era laureata a Trento.

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Secondo fonti di stampa, Valeria, che inizialmente era sfuggita ai terroristi insieme al fidanzato trentino, poi avrebbe perso contatto con Andrea e sarebbe finita fra le persone che si sono nascoste nel sottotetto: la speranza è che questa ipotesi venga al più preso confermata dalle autorità, visto che il telefono della giovane risulta non raggiungibile.

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Andrea Ravagnan, parlando con i famigliari, ha riferito che un colpo sparato dai terroristi lo ha ferito di striscio a un orecchio, mentre la sorella ha riportato solo qualche escoriazione durante la fuga.

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Drammatica la testimonianza rilasciata poco fa da uno dei giovani sopravvissuti dentro la sala da concerti. Nel corso della mattinata si sono rincorse manifestazioni di cordoglio e prese di posizione politiche e diplomatiche, con lo sguardo all'evoluzione delle trattative sull'intervento in Siria.

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Il dolore del Papa

Ieri notte è stata una carneficina, con stragi in tutta la capitale francese, in azione anche i kamikaze: colpiti un teatro, lo stadio e altri punti della città. La autorità affermano che otto degli attentatori sono stati uccisi; si tratta di giovani, tutti di nazionalità francese. Ora si cercano eventuali complici in fuga, perciò sono state chiuse tutte le frontiere ed è scattato lo stato di emergenza per consentire in modo più celere perquisizioni, fermi e altri controlli di polizia.


Il messaggio di Ugo Rossi

"Di fronte a fatti così gravi, accanto al dolore e all'incredulità dobbiamo tutti trovare la forza di gridare no al terrorismo e ad ogni forma di intolleranza e fanatismo". Lo ha detto il governatore del Trentino in relazione ai drammatici attentati messi a segno a Parigi.

"È un nuovo duro colpo non solo alla Francia ma all'Europa intera che sta attraversando una delle fasi più delicate della sua storia. Per questo credo che anche un territorio piccolo ma particolare come il nostro, che ha fatto della pace, della convivenza e del dialogo la propria bandiera, debba far sentire la sua voce, esprimendo non solo la vicinanza a chi è stato direttamente colpito, ma la ferma condanna a chi usando la violenza ed il terrore cerca di minare le basi della nostra democrazia e dei valori in cui crediamo".

"A quanti si riconoscono nella religione islamica e rifiutano ogni forma di estremismo e violenza - conclude Rossi - rivolgiamo un appello affinché facciano sentire con forza la loro voce e sappiano isolare qualsiasi piccolo germoglio di fanatismo perché il seme della distruzione e della pazzia non trovi mai più alcun terreno disposto ad accoglierlo".


Questa mattina Parigi è una città terrorizzata, presidiata da esercito e polizia, scuole, università e uffici pubblici sono chiusi; sospese tutte le manifestazioni pubbliche; molti cittadini hanno trascorso la notte a vegliare la capitale in attesa di notizie aggiornate sui tragici attentati di matrice islamista che hanno colpito la capitale francese, in rapida sequenza, ieri sera. E non è assente il timore che vi possa essere una nuova ondata di attacchi, a distanza di qualche ora, come avvenne in gennaio dopo il tragico assalto alla redazione del Charlie Hebdo. L'intelligence francese stima che siano circa 3 mila i potenziali terroristi presenti nel Paese, molti dei quali rientrati dalla guerra in Siria.

«La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa»: è quanto afferma il canale Dabiq France (la rivista francese dello Stato islamico) assumendo la paternità degli attentati. Lo riferisce il Site. Dopo Parigi, ora "tocca a Roma, Londra e Washington": è il sinistro proclama che accompagna le celebrazioni dei sostenitori dell'Isis, su Twitter, degli attacchi a Parigi, con l'hashtag #Parigi in fiamme.

Al momento non c'è una rivendicazione ufficiale dello Stato islamico. Non mancano le minacce a Spagna e Portogallo, territorio dell'antico Califfato in Europa. "Ricordate, ricordate il 14 novembre di #Parigi. Non dimenticheranno mai questo giorno, così come gli americani l'11 settembre". Lo scrive Rita Katz sul Site citando canali dell'Isis.

«Hanno colpito la Francia, ma colpendo la Francia hanno colpito l’umanità intera. L’Italia è al fianco della Francia», commenta questa mattina il premier Matteo Renzi.

Dalle comunità islamiche in Italia e in Europa arriva una ferma condanna del terrorismo: l'Isis è formato da assassini, non da musulmani.

Le strade del cuore della capitale sono deserte o blindate dalla polizia, l'invito delle autorità è a restare in casa se possibile o - per chi è in locali o ristoranti - di non muoversi. Dalle caserme e da diverse regioni stanno affluendo rinforzi di reparti speciali e teste di cuoio. Negli ospedali si sta procedendo a liberare per quanto possibile i posti letto. Il primo attentato - a quanto sembra un'azione kamikaze - è stato segnalato nel X arrondissement, in una brasserie nel quartiere tipico dei ristoranti kosher. Dieci morti a quanto sembra, poi i terroristi - come se stessero compiendo un raid - sono ridiscesi verso l'XI e il XII arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie Hebdo, insanguinata dagli attentati del 7 gennaio.

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Nella sala da concerti Bataclan - dove c'era il tutto esaurito per un concerto rock del gruppo americano Eagles of death metal - un gruppo di terroristi ha gridato "Allah è grande" e ha aggiunto frasi sulla Siria. Poi ha aperto il fuoco sul pubblico, dove si è verificata una carneficina con un centinaio di morti: pare che i terroristi abbiano ucciso le persone una a una.  Testimoni della presa di ostaggi alla sala da concerti Bataclan di Parigi ha parlato - in lacrime - di uno dei terroristi che gridava "Allah u Akbar", "Allah è grande".

A Saint-Denis, allo Stade de France, tre esplosioni invece scuotevano i 50.000 presenti all'amichevole Francia-Germania. I giocatori si sono fermati, alcuni spettatori sono riusciti a uscire, gli altri sono rimasti bloccati dalla polizia all'interno fin dopo il termine della gara. Immediatamente evacuato il presidente Francois Hollande, che assisteva alla partita in tribuna d'onore. Due i kamikaze in azione: il bilancio parla di almeno 30 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie e altri due siti adiacenti allo stadio. Molti i feriti.

Una sparatoria a colpi di kalashnikov ha causato la morte di diverse persone in un ristorante del decimo arrondissement di Parigi.  Almeno sette le persone che sono rimaste ferite.  Una terza sparatoria ha avuto luogo sulla rue de Charonne, nell'XI arrondissement di Parigi. Dodici persone sono a terra: è quanto riferisce I-Télé parlando di vittime. Un'altra sparatoria è avvenuta a rue de Charonne, altri colpi di arma da fuoco a boulevard Beaumarchais e a Faidherbe, tutti e tre luoghi a pochi metri da place de la Bastille. Le prime, concitate notizie, parlano di un terrorista ucciso dalle forze dell'ordine.

Il presidente Francois Hollande ha dichiarato lo stato d'emergenza, chiuso le frontiere e annullato il suo viaggio in Turchia per il G20. Il governo ha decretato il piano Alpha Rouge (Alfa Rosso), un livello di allerta mai toccato prima e che corrisponde al livello "attentati multipli". Le strade del cuore della capitale sono deserte o blindate dalla polizia, l'invito delle autorità è a restare in casa se possibile o - per chi è in locali o ristoranti - di non muoversi. Dalle caserme e da diverse regioni stanno affluendo rinforzi di militari, reparti speciali e teste di cuoio. Negli ospedali si sta procedendo a liberare per quanto possibile i posti letto. Il primo attentato è stato segnalato nel X arrondissement, in una brasserie nel quartiere tipico dei ristoranti kosher. Dieci morti a quanto sembra, poi i terroristi - come in un vero e proprio raid - sono ridiscesi verso l'XI e il XII arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie Hebdo, insanguinata dagli attentati del 7 gennaio. Lì, nella sala da concerti Bataclan - dove c'era il tutto esaurito per un concerto rock del gruppo americano "Eagles of death metal" - tre terroristi al grido di "Allah è grande" hanno aperto il fuoco sul pubblico, facendo "tra i sessanta e i cento morti", secondo l'ultima stima diffusa da fonti di polizia.

"Ci uccidevano a uno a uno, c'è sangue ovunque, è una carneficina", ha raccontato terrorizzato un testimone che è riuscito a scappare. A mezzanotte passata, le teste di cuoio hanno fatto irruzione nel locale, portando in salvo decine di persone in evidente stato di shock, e uccidendo i tre jihadisti. Sul posto sono accorsi il presidente Hollande e il premier Manuel Valls, insieme ai ministri dell'Interno e della Giustizia, Bernard Cazeneuve e Christiane Taubira.

"Faremo una guerra implacabile al terrore", ha promesso il presidente. Intanto, a Saint-Denis, allo Stade de France, tre esplosioni scuotevano i 50.000 presenti all'amichevole Francia-Germania. Giocatori e spettatori sono rimasti a lungo prigionieri nello stadio, mentre fuori era il caos. Immediatamente evacuato il presidente Hollande, che assisteva alla partita in tribuna d'onore. Il bilancio parla di almeno 6 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie e altri due siti adiacenti allo stadio. La polizia ha riferito di due kamikaze. Moltissimi i feriti. Un'altra sparatoria è avvenuta a rue de Charonne, altri colpi di arma da fuoco a boulevard Beaumarchais e a Faidherbe, tutti e tre luoghi a pochi metri da place de la Bastille. Oggi la città di Parigi e l'intera regione saranno bloccate: scuole, università e musei resteranno chiusi. Intanto, la prefettura lancia attraverso i social network un appello ai testimoni degli attacchi, chiedendo aiuto nelle indagini. Alcuni attentatori, riferiscono diversi media Oltralpe, sarebbero ancora in fuga. Il terrore continua.


LA CRONISTORIA

Aggiornamento alle ore 3.20

La lunga antenna della Freedom Tower, a Manhattan, si illumina con i colori della bandiera francese in segno di solidarietà col popolo parigino. La torre, il cui vero nome è One World Trade, sorge dove una volta svettavano le Twin Towers, abbattute nell'attentato di al Qaida dell'11 settembre 2001. Quel giorno a Parigi un'enorme bandiera americana fu stesa sotto la Tour Eiffel.

Aggiornamento delle ore 2.38

"Alcuni dei terroristi che hanno partecipato agli attacchi di Parigi sarebbero in fuga, ma non si sa quanti sono": lo ha detto un giornalista dell'emittente francese BfmTv, citando fonti investigative intervistato dalla Cnn e spiegando come nella capitale francese sia in corso una gigantesca caccia all'uomo. 

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Aggiornamento delle ore 2.26

Chiuso il tunnel del Monte Bianco con l'Italia. Il Belgio ha ripristinato i controlli alla frontiera francese e rafforzato le misure di sicurezza anche negli aeroporti e nelle stazioni. Lo ha annunciato il premier belga Charles Michel.

Aggiornamento dello ore 2.19

"Stasera è il momento del dolore, delle lacrime, del lutto. Ma Parigi è in piedi e so che i parigini sapranno rialzarsi per essere vicino alle vittime". Lo ha detto il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, parlando ai giornalisti su uno dei luoghi degli attacchi di stasera nella capitale francese. 

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Aggiornamento delle ore 2.07

"Sono uscito a correre tardi. E a quel punto ho visto l'orrore, dei corpi senza vita sull'asfalto, e gente che lanciava lenzuola dalle finestre perché venissero coperti. Era la guerra sotto casa mia". Lo racconta a Le Figaro un ragazzo che abita vicino a rue de Charonne, uno dei luoghi presi d'assalto a Parigi. "Io sono riuscito a tornare a casa e mi sono barricato", conclude.

Aggiornamento delle ore 2.00

Aggiornamento delle ore 1.59

L'Eliseo: «Le vittime sono almeno 150 morti». 

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Aggiornamento delle ore 1.36

Facebook ha aperto una pagina speciale: Se sei a Parigi, dicci se stai bene


Aggiornamento delle ore 1.19

"Un centinaio di morti" nel teatro Bataclan sono stati ritrovati dopo l'assalto delle forze di sicurezza. Questo il primo bilancio di fonti della polizia.

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Aggiornamento delle ore 1.07

Dopo l'assalto alla sala da concerti Bataclan, le ultime notizie danno reparti dei GIGN, i reparti di pronto intervento anti-terrorismo, che convergono verso il quartiere centrale di Les Halles. Isis revendica gli attentati

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Aggiornamento delle ore 1.03

Dopo Parigi, ora "tocca a Roma, Londra e Washington": è il sinistro proclama che accompagna le celebrazioni dei sostenitori dell'Isis, su Twitter, degli attacchi a Parigi, con l'hashtag "Parigi in fiamme". Al momento non c'è una rivendicazione ufficiale dello Stato islamico. Non mancano le minacce a Spagna e Portogallo, territorio dell'antico Califfato in Europa.

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Aggiornamento delle ore 00.46

Blitz delle forze speciali concluso. Due terroristi sarebbero stati uccisi, liberati alcuni spettatori. Almeno 28 persone che sono riuscire a scappare dalla sala concerti del teatro Bataclan di Parigi sarebbero rimaste intrappolate al primo piano dell'edificio: lo riporta un giornalista della Cnn citando la polizia. Su alcuni siti arabi si esulta.

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Aggiornamento delle 00.09

In una Parigi in preda al caos, la solidarietà fra cittadini corre sui social network. Su Twitter, tramite l'hashtag #PorteOuverte (porta aperta), gli abitanti delle vie dove sono avvenute le sparatorie o delle aree circostanti offrono rifugio ai passanti spaventati o a chi non riuscirà a rientrare a casa per la notte. Molti utenti stanno diffondendo il messaggio, ma non senza invitare alla prudenza. Tra le raccomandazioni più diffuse, non scrivere in un tweet pubblico la propria esatta collocazione o indirizzo e contattarsi solo con messaggi privati. L'hashtag è rapidamente salito tra i trending topic, ed è ora al quinto posto in Francia, subito dopo quelli relativi agli attentati.

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Aggiornamento delle 00.02

Circa 30 persone sono fuggite dalla sala concerti Bataclan, apparentemente liberate dalla polizia. Lo riporta un giornalista di France 2 su Twitter. Al momento non è possibile verificare la veridicità della notizia. Un testimone: «Ci stanno massacrando uno ad uno». È in corso un assalto delle forze di sicurezza in un sito di Parigi. Lo ha detto in diretta tv il presidente francese Francois Hollande senza precisare il luogo


Aggiornamento delle 23.54

Parla il Presidente della Repubblica francese: «Le frontiere saranno chiuse. Dobbiamo prendere questi terroristi. Un pensiero alle tante vittime. Dobbiamo avere sangue freddo. L'autorità deve essere ferma. I terroristi vogliono farci paura, ma noi sappiamo come difenderci». 

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Aggiornamento delle 23.51

Quello che sta accadendo a Parigi "è un attacco non solo al popolo francese ma a tutta l'umanità e ai valori che condividiamo": lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama, parlando in diretta tv dalla Casa Bianca. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta seguendo dal Quirinale l'evolversi della situazione a Parigi in stretto collegamento con il governo. 


Parigi e l'Europa tornano a piombare nel terrore.

Poco dopo le 22.30 una serie di assalti multipli ha seminato morte e distruzione a Parigi. Colpito il cuore della capitale francese, dove si sono verificate diverse sparatorie nel 10° e 11° arrondissement oltre ad esplosioni vicino allo stadio, lo Stade de France dove si stava concludendo l'amichevole tra Francia e Germania. A seguire, un'ora più tardi, altre sparatorie, nella zona di Les Halles. La conta delle vittime si aggiorna di minuto in minuto, con decine di persone tutt'ora ostaggio di terroristi in un locale.


AGGIORNAMENTO DELLE 23.33 - Nuovi colpi di arma da fuoco si sono uditi nella zona del Bataclan. Non è ancora chiaro si possa trattare di un blitz delle forze dell'ordine francesi o di altre azioni dei terroristi. Nuove sparatorie sarebbero state segnalate anche a Les Halles: Parigi è letteralmente assediata.

Secondo le prime testimonianze riportate da chi fortunatamente, dopo il primo assalto al Bataclan è riuscito ad allontanarsi dal locale e dalla zona, gli attentatori, un vero e proprio commando, sarebbe entrato all'interno facendo fuoco sulla folla con fucili a pompa.


AGGIORNAMENTO DELLE 23.25 - Tramite profili sui social riconducibili all'Isis, sarebbe giunta una rivendicazione de facto, con manifestazioni di gioia e soddisfazione al motto, terribile, in arabo, di «Parigi brucia».


AGGIORNAMENTO DELLE 23.20 - Il pubblico dell'amichevole Francia Germania in questi instanti sta lasciando lo Stade de France. La zona, dopo le esplosioni nel corso della partita fuori dall'impianto, udite nitidamente anche dall'interno, pare sicura. La zona che rimane più calda è quella dove si trova il Bataclan, in boulevard Voltaire, non lontano da place de la Republique, scelta non casuale dato che era il punto in cui il mondo aveva reagito compatto all'orrore della strage alla redazione di Charlie Hebdo.

Per quel che riguarda il numero delle vittime (c'è chi parla di 26, chi di 40) e degli ostaggi nel locale, le notizie sono ancora frammentarie e contrastanti.


Un vero e proprio inferno, con il conto delle vittime che sta salendo di minuto in minuto: 18, 26, 30. Ora si parla di 40 vittime. Con in più una sessantina di persone che sarebbero ostaggio di terroristi all'interno del locale Bataclan, dove si stava esibendo una band americana.

Quello al Bataclan sarebbe solo uno degli attacchi, tutti - pare - con kalashnikov e granate. Un altro sarebbe stato messo a segno vicino a Rue Bichat. Poi ancora, a quanto sembra, un altra sparatoria in un bar dell’XI arrondissement. Sui luoghi delle sparatorie, diversi corpi di vittime sono distesi al suolo. Un primo assalitore sarebbe stato ucciso dalle forze dell’ordine, mentre uno dei terroristi avrebbe «Allah u Akbar», «Allah è grande», secondo quando riferiscono i primi testimoni all’uscita del Bataclan.

All'interno dello Satde de France, intanto, scene irreali: i cancelli sono stati chiusi e il pubblico rimane all'interno. Vaga angosciato sul manto erboso in attesa di notizie dei propri cari e di poter tornare a casa.

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