La telefonata del sospetto terrorista «Pronto, vieni a prendermi a Parigi»
«Pronto, puoi aiutarmi? Puoi venire a prendermi a Parigi? Ti pago la benzina e i pedaggi».
Così Salah Abdeslam, considerato l’unico degli attentatori di Parigi ancora in vita e ricercato in tutta Europa, ha chiesto aiuto quella notte a un amico a Bruxelles, Hamza Attou, per tornare nella capitale belga.
Lo ricostruisce il sito del Nouvel Observateur, citando un amico di Attou, I., che quella notte ha assistito alla telefonata di aiuto di Salah, poco dopo le 22 mentre gli attacchi erano ancora in corso.
Secondo questa testimonianza, dunque, la fuga di Salah non sarebbe stata premeditata, né tantomeno organizzata.
Attou, senza auto, avrebbe a sua volta chiesto a Mohamed Amri di andare insieme a Parigi con la Golf di quest’ultimo. I due hanno passato la frontiera francese verso le 3 di notte e recuperato Salah a Montreuil dove aveva lasciato la Seat nera, ritrovata poi carica di armi.
Alle 9 di mattina del 14 novembre i tre, a bordo della Golf di Amri, sono stati controllati a Cambrai sulla via del ritorno, ma la polizia li ha fatti passare. A quel punto Salah è scomparso, mentre Attou, secondo testimoni, sarebbe rientrato a Bruxelles «in lacrime».
Attou e Amri sono stati fermati e arrestati per terrorismo e complicità in attentati terroristici.