Renzi in conferenza stampa nel segno dell'ottimismo

l 2015 è stato un anno «con il segno più», il Pil è allo 0,8% e va meglio delle previsioni, l'Italia «si è rimessa in moto» e ora, anche grazie all'Italicum, è «un Paese solido e stabile».

Nella conferenza stampa di fine anno Matteo Renzi mette in fila i risultati ottenuti. E commenta: «Due anni fa c'era una legislatura strascicata che non riusciva ad andare avanti. Ora, se dovessi fare un titolo direi: "Politica batte populismo 4-0"». Ma l'attenzione è tutta su quello che accadrà nel 2016, dalle elezioni amministrative al referendum sulle riforme. E il premier lancia la sua sfida, mettendo sul piatto la posta più alta: il referendum sulla riforma della Costituzione si farà a ottobre del prossimo anno «ma se lo perdiamo considererò fallita la mia esperienza politica».

La sfida alla Merkel. «Io - dice il premier - non ho dichiarato guerra alla Ue. Con la Merkel ho uno splendido rapporto. Ho fatto solo delle domande e ho chiesto di far rispettare tutte le regole a tutti». «Questo modello di politica economica - sostiene ancora parlando dell'austerità Ue - non funziona. Noi vogliamo flessibilità, crescita, investimenti: che non vuol dire aumentare il deficit, perché anzi lo stiamo abbassando».

Banche solide. Sulla vicenda del salvataggio delle quattro banche il premier promette che i cittadini truffati saranno aiutati a recuperare le perdite. E attacca l'opposizione: «Ora polemizzano, ma non stavano su Marte, spesso stavano dietro gli sportelli di qualche banca».
Pensioni, nel mirino solo quelle d'oro. Renzi assicura che non ci saranno interventi, salvo che sulle pensioni d'oro. E a scanso di equivoci chiarisce: «Io non considero una pensione di 3mila euro una pensione d'oro. Noi non toccheremo le pensioni degli italiani».

Unioni civili, anno chiave. Renzi vuole che la legge sulle unioni civili sia approvata presto. Il 2016 deve essere «l'anno chiave» per i diritti. Il governo, comunque, non metterà la fiducia. Ma la legge va fatta, «è un fatto di equità e di giustizia». E la «stepchild adoption» deve esserci: era un tema, ricorda Renzi, lanciato alla Leopolda nel 2012.

Il Pd vincerà. «Il Pd l'ho preso che era al 25 per cento e l'ho portato al 40. Ora dicono che nei sondaggi ha perso punti? Preferisco avere il 30 per cento nei sondaggi piuttosto che il 25 per cento alle elezioni. E comunque se devo scommettere sui risultati, dico che noi vinciamo al primo turno le elezioni del 2018».
Sindaci, non primi ministri. Per Renzi le amministrative di primavera non hanno un valore politico nazionale. «Si eleggono primi cittadini, non primi ministri».

A giugno un nuovo inquilino in Campidoglio. Renzi poi smentisce che il governo voglia rinviare le elezioni di Roma: nella Capitale si voterà «intorno al 10 giugno».
Grillo indecente. Più volte Renzi attacca Grillo e i Cinque Stelle. La risposta più dura è sulla polemica sollevata dal leader Cinque Stelle sull'inquinamento: «Grillo dice che c'è un Governo che passeggia sopra i cadaveri di 68mila persone morte per lo smog? C'è un limite alla decenza che non dovrebbe essere superato».

Migranti, ma quale invasione. «L'idea che ci sia un'invasione - dice il premier - non ha nulla a che vedere con la realtà. L'Italia può anche fare da sola, perché siamo un Paese di 60 milioni di abitanti che deve gestire 150mila persone sbarcate. Ma serve un quadro unitario di politica di asilo europea».

Marò, quel tentativo con il premier indiano. Renzi rivela di aver tentato di trovare una «soluzione politica» con il premier indiano. «Ora però la vicenda ha preso una piega diversa, c'è un tribunale internazionale che se ne occuperà».
Libia e Isis, non ripetere gli errori. Renzi parla del suo incontro con il premier libico, lunedì a Roma, e dice che sulla lotta all'Isis «un'azione unilaterale sarebbe un clamoroso errore».

Stabilità, lapsus «elettorale». La legge di stabilità serve a «ridare fiducia» agli italiani. Nega che sia una legge «di mancette e favori, come l'hanno definita alcuni autorevoli premi Nobel mancati...». Poi però la definisce «una legge elettorale».
Carriera politica modello british. «Sono presidente del Consiglio, e questo - assicura - è il mio ultimo ruolo pubblico. Mi rifaccio alla concezione anglosassone: dopo che si è fatto questo, non si fa altro».
Il discorso del premier ha ricevuto la bocciatura dell'opposizione, che contesta il suo ottimismo. Per Fi (Brunetta), «Renzi dipinge rose e fiori ma il Paese arranca», mentre per Giorgia Meloni «Renzi non dice che il Pil italiano è il peggiore d'Europa». «È un bugiardo, farò di tutto per mandarlo a casa», attacca Matteo Salvini.

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