Consulenze provinciali a Deloitte Rossi non presenta l'elenco
La trasparenza non è il punto forte del presidente della Provincia, Ugo Rossi, specie quando si parla di Deloitte almeno a giudicare dalle risposte sfuggenti che ha fornito a una serie di interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza Filippo Degasperi (M5S), Maurizio Fugatti (Lega nord) e Rodolfo Borga (Civica Trentina), con cui si chiedevano informazioni precise sulle consulenze affidate nel corso degli anni dalla Provincia e da sue partecipate alla Deloitte Consulting, società il cui nome è finito nell'inchiesta giudiziaria relativa ai contratti precommerciali affidati dal consorzio Trento Rise.
A semplice quesito: «Quante sono le consulenze affidate da Informatica Trentina Deloitte? Quante con formula a trattativa diretta e per quali motivazioni?» posto dall'interrogazione di Fugatti. il presidente Rossi invece di fornire semplicemente l'elenco delle consulenze affidate ha optato per una «non-risposta» limitandosi a scrivere: «Le informazioni riguardanti le consulenze affidate, le procedure utilizzate e le relative motivazioni sono disponibili in visione presso la direzione generale della Provincia (tel. 0461/494602, direzionegenerale@provincia.tn,it)».
Insomma, il consigliere Fugatti, ma analoga risposta è stata data a Borga e Degasperi, dovrebbero recarsi dei persona negli uffici della direzione generale della Provincia, previo appuntamento, per prendere solo visione, il che vorrebbe dire che non possono averne copia, delle informazioni riguardanti le consulenze alla Deloitte.
Senza dire che mentre la risposta a una interrogazione è pubblica e quindi a disposizione di tutti i cittadini, questa procedura impedisce di rendere subito note le informazioni ai cittadini interessati. Ma perché tanto mistero?
Oltre tutto, nella risposta all'interrogazione di Degasperi, Rossi precisa che è sostanzialmente impossibile trovare le consulenze affidate dalla Provincia o dalle sue società a Deloitte, in particolare Informatica Trentina spa, che è quella che ne ha date di più, perché questi incarichi non figurano negli elenchi delle consulenze che per legge devono essere pubblici perché secondo l'interpretazione della legge nazionale data dalla Provincia di Trento non sono consulenze ma «appalti di servizi». È una interpretazione che, per altro, viene sempre contestata dalla Corte dei Conti in tutte le sue relazioni al bilancio della Provincia, dove ogni volta viene chiesto che invece sia sia pubblicato un elenco unico di tutte le consulenze e gli incarichi esterni di qualsiasi natura.
Ma secondo la Provincia appalti di servizi «non sono sottoposti al regime di pubblicità previsto per le consulenze».
Rossi precisa che: «Per gli appalti di servizi affidati mediante gara pubblica, confronto concorrenziale o trattativa privata la pubblicità è comunque garantita attraverso l'Osservatorio dei contratti pubblici della Provincia». Non si capisce se finiscono in questo elenco anche gli affidamenti diretti. In ogni caso l'accesso a questo elenco è senz'altro più macchinoso e meno immediato per avere un quadro complessivo della situazione. Insomma, la Provincia non fa nulla per favorire l'accesso e la pubblicità delle informazioni sugli incarichi e le consulenze affidate, anzi sembra più preoccupata di nasconderle per quanto possibile, scoraggiando chi ha poca pazienza o tempo da perdere sul sito della Provincia per raggiungere le informazioni che sta cercando.