Selezionati dieci vitigni resistenti alle malattie
«Una giornata davvero importante per l’agricoltura, per la ricerca ma anche per l’esercizio virtuoso della nostra specialità regionale». Così l’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli, alla presentazione - con il delegato del ministero delle Politiche agricole, Salvatore Parlato, - delle 10 nuove varietà vite (5 a bacca rossa e 5 a bacca bianca), resistenti alle malattie iscritte dall’ agosto di quest’anno nei registri, disponibili alla coltivazione.
Frutto di oltre 15 anni di ricerca dell’ateneo di Udine e dell’Istituto di genomica applicata (IGA), i primi vitigni resistenti alle malattie in Italia sono stati selezionati dopo centinaia di incroci, decine di migliaia di piante valutate, oltre 500 micro-vinificazioni ripetute negli anni all’Unione Italiana Vini di Verona e ai Vivai Cooperativi di Rauscedo. Gli incroci sono stati eseguiti all’Azienda agraria universitaria «Antonio Servadei» di Udine, dove sono state valutate oltre 24 mila piante derivanti da incrocio.
I «magnifici dieci» vitigni hanno ottenuto nel 2015 la copertura con brevetto europeo e internazionale e sono stati inseriti nel registro nazionale italiano al ministero delle Politiche agricole. Questi i nomi dei vitigni: Fleurtai, Soreli, Sauvignon Kretos, Sauvignon Nepis, Sauvignon Rytos, Cabernet Eidos, Cabernet Volos, Merlot Khorus, Merlot Kanthus, Julius, i primi 5 a bacca bianca, i secondi a bacca rossa.
Il progetto di ricerca è stato avviato nel 1998 per ridurre l’utilizzo di pesticidi in questo settore e rispondere alla situazione critica della viticoltura in Europa, attività agricola tra le più impattanti sull’ambiente, che, pur occupando soltanto il 3,3% della superficie agricola, utilizza ben il 65% di tutti i funghicidi impiegati in agricoltura.