Shoah, Andreatta: omosessuali vittime anche dell'oblio sociale
«Oggi ricordiamo quel 27 gennaio che liberò i sopravvissuti. Ricordiamo tutte le vittime - bambini, donne, anziani, disabili - che, a milioni, finirono la loro vita nei campi di concentramento, uccisi dagli stenti e dalle malattie o dalle camere a gas. Ricordiamo gli ebrei, i prigionieri politici, i Rom, i testimoni di Geova e in particolar modo gli omosessuali, che furono per molti anni vittime due volte: della Shoah e dell'oblio in cui furono confinati da un perdurante pregiudizio omofobo».
Lo ha detto il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, nella celebrazione del Giorno della memoria. «Oggi dunque anche la memoria negata e rimossa dello sterminio degli omosessuali è diventata più nitida. Sta a noi - ha aggiunto Andreatta - fare in modo che diventi anche memoria condivisa, consapevoli che le cose che si dimenticano possono ritornare, che - come ci ammonisce Primo Levi - "tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlò"».