Vilipendio, indagine su Salvini. Ha detto «magistratura schifezza»

Il Procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro, ha avviato degli accertamenti sulle espressioni contro la magistratura pronunciate dal segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini in occasione del congresso piemontese del Carroccio. Il magistrato, che ha affidato l'incarico alla Digos di Milano, vuole verificare la sussistenza del reato di vilipendio dell'ordine giudiziario.

«Se so che qualcuno, nella Lega, sbaglia sono il primo a prenderlo a calci nel c... e a sbatterlo fuori - ha detto ieri Salvini -. Ma Rixi è un fratello e lo difenderò fino all'ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana. Si preoccupi piuttosto della mafia e della camorra, che sono arrivate fino al Nord».

Il riferimento di Salvini è alla Rimborsopoli ligure che vede l'assessore del Carroccio, che è anche vicesegretario federale della Lega, tra i rinviati a giudizio. Il reato per il quale la Procura di Torino ha chiesto di indagare alla Digos di Milano, dove ha sede la Lega Nord, è previsto dall'articolo 290 del codice penale. Il reato è punito con una multa che varia tra i mille e i 5mila euro.

«Come ovvio, e per fortuna, ci sono tanti giudici che fanno benissimo il loro lavoro: penso a chi è in prima linea contro mafia, camorra e 'ndrangheta. Purtroppo è anche vero che ci sono giudici che lavorano molto di meno, che fanno politica, che indagano a senso unico e che rilasciano in 24 ore pericolosi delinquenti. Finché la magistratura italiana non farà pulizia e chiarezza al suo interno, l'Italia non sarà mai un paese normale», ha commentato Salvini, dopo l'iniziativa della Procura di Torino. Successivamente, postando su Facebook il proprio comunicato, Salvini ha aggiunto: «Vabbè, se serve a svegliare qualcuno, indagatemi pure».

«Ci sono tanti magistrati bravi che, lontano dai riflettori, fanno il loro mestiere con dedizione e garantendo giustizia. Purtroppo però esiste una parte della magistratura che utilizza il proprio potere per fare politica e compiere scelte che addirittura delle volte sovrastano quello legislativo. Quindi il diritto di critica a questa parte di magistratura non solo è possibile, ma doveroso proprio per garantire la democrazia in questo paese», reagisce Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega alla Camera.

«Sorprende che ci sia qualcuno che vorrebbe aprire un'inchiesta su Salvini semplicemente perché ha espresso un'opinione, oltretutto convalidata da fatti palesi a tutti. Queste intimidazioni conclude Fedriga - sono inaccettabili e mi auguro che ci sia un coro unanime da parte di tutti perché ne va della democrazia».

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