«Vendola a giudizio per l’Ilva di Taranto»
«Un tempo si pensava di dare i diritti alle persone. Poi qualcuno ha iniziato a pensare che fosse meglio darli alle merci, più che alle persone. Oggi invece c’è chi pensa di trasformare le persone direttamente in merci. E c’è chi lo chiama progresso».
Lo scrive Alessandro Di Battista, membro dei direttorio Cinque Stelle, sulla sua pagina Facebook, che attacca frontalmente Nichi Vendola, non per la sua scelta di diventare padre affittando l’utero di una donna californiana, ma per il suo ruolo nell’ambito del caso dell’acciaieria Ilva. «E comunque proprio ieri, mentre tutti parlavano di lui, Vendola è stato rinviato a giudizio - aggiunge il deputato pentastellato in un successivo post - È ufficialmente un imputato, con altre 43 persone e 3 società dei Riva, nel processo sul disastro ambientale dell’Ilva».
E ancora: «Perché a Taranto si muore. Muoiono in tanti per tumore e nel quartiere Tamburi, quello attaccato allo stabilimento, i livelli di diossina sono 40 volte superiori alla media. C’è chi respira morte. C’è chi subisce un attentato ad ogni suo respiro. E la politica ha permesso tutto questo utilizzando il ricatto occupazionale. Lo volevo ricordare».