L'Italia privatizza un'altra parte dei suoi beni immobiliari, ripartendo dai fari
Ville storiche e caserme, siti industriali, palazzi: sono più di 200 i «gioiellini» pubblici sparsi su tutto il territorio nazionale che da oggi compongono una vetrina immobiliare di prestigio a disposizione degli investitori italiani ma soprattutto stranieri presentata oggi al Mipim di Cannes, la fiera globale per eccellenza del settore.
In tre anni infatti, secondo i dati di Sorgente Sgr con Federimmobiliare, sono 11 i miliardi investiti nell’immobiliare italiano da parte di fondi sovrani e asset manager internazionali: in primis Qatar, Stati Uniti, Russia, Turchia e Cina, in un mercato cresciuto nel 2015 del 3,7% in termini di fatturato. D’altronde è freschissima la notizia dell’acquisizione da parte di un emiro qatarino del San Domenico di Taormina. E non è un caso che a crescere a doppia cifra sia stato lo scorso anno proprio il settore alberghiero (+10%) con investimenti che hanno riguardato soprattutto le città di Milano, Roma, Firenze, Venezia e Torino.
La «rosa» di asset pubblici proposti oggi è frutto del lavoro di coordinamento dell’Ice con i ministeri della Difesa, Sviluppo Economico, Economia e Finanze e dell’Agenzia del Demanio che ha mappato oltre 1 milione di immobili che fanno capo a più di 11.000 diversi enti pubblici. Sono state selezionate circa 1.000 proposte di cui le prime 200 sono online da oggi sul sito InvestinItaly.com.
Un "vero investimento politico" come ha spiegato il direttore generale del Demanio Roberto Reggi con il quale il Paese punta a far gola a ricchi investitori e proseguire quel processo di privatizzazioni che è ammontato a 4,26 miliardi in tre anni (2012-2014) e con un obiettivo di dismissione fissato nel Def, pari a 1,4 miliardi di euro: 500 milioni per il 2015, 400 milioni per il 2016 e 500 milioni per il 2017.
In arrivo inoltre, dopo quella per la valorizzazione degli 11 fari, una nuova gara che riguarderà questa volta non solo altri fari ma anche diversi edifici costieri, «un portafoglio di beni di pregio che saranno proposti agli investitori privati per la realizzazione di un circuito culturale, turistico e ricettivo, in linea con il valore architettonico e paesaggistico degli immobili». L’appuntamento è per giugno mentre a maggio arriveranno le prime aggiudicazioni per la gara già completata.