Papa: vicinanza alle vittime del terrorismo, violenza cieca
«Vicinanza alle vittime provocate dal terrorismo »
«Il Signore Gesù, nostra Pace, che risorgendo ha vinto il male e il peccato, stimoli in questa festa di Pasqua la nostra vicinanza alle vittime del terrorismo, forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti attentati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun e Costa d'Avorio». Lo ha affermato papa Francesco nel sul messaggio pasquale Urbi et Orbi, pronunciato dalla loggia centrale della basilica di San Pietro. «Il Cristo risorto, annuncio di vita per l'intera umanità, si riverbera nei secoli e ci invita a non dimenticare gli uomini e le donne in cammino alla ricerca di un futuro migliore, schiera sempre più numerosa di migranti e di rifugiati - tra cui molti bambini - in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla povertà e dall'ingiustizia sociale. Questi nostri fratelli e sorelle, sulla loro strada incontrano troppo spesso la morte o comunque il rifiuto di chi potrebbe offrire loro accoglienza e aiuto».
Il Papa augura «sentieri di speranza alla cara Siria, Paese dilaniato da un lungo conflitto, con il suo triste corteo di distruzione, morte, disprezzo del diritto umanitario e disfacimento della convivenza civile». Nel messaggio Urbi et Orbi prega per «i colloqui in corso, affinché con la buona volontà e la collaborazione di tutti» si raccolgano "frutti di pace" e si avvii la costruzione «di una società fraterna». Auspica poi «un incontro fecondo di popoli e di culture" nelle altre zone di Mediterraneo e Medio Oriente, come Iraq, Yemen e Libia».
Infine il Papa auspica «in Terrasanta la convivenza fra Israeliani e Palestinesi, come anche la paziente disponibilità e il quotidiano impegno ad adoperarsi per edificare le basi di una pace giusta e duratura tramite un negoziato diretto e sincero». «Il Signore della vita - aggiunge - accompagni pure gli sforzi intesi a raggiungere una soluzione definitiva alla guerra in Ucraina, ispirando e sostenendo anche le iniziative di aiuto umanitario, tra cui la liberazione di persone detenute».