Brennero, Alfano attacca Vienna «Il blocco viola le norme europee»
«Ho avuto una prima risposta dal commissario competente Avramopoulos e mi sembra che sia assolutamente sulla nostra linea. Noi stiamo chiedendo di verificare se il comportamento dell’Austria risponda o meno alle regole di Schengen e al codice Schengen.
Ma in realtà noi pensiamo, e lo diciamo con grande tranquillità e senza nessuna presunzione, che ci sia il rischio che non risponda ad una regola aurea, che è la regola del buon senso in queste relazioni».
Così a SkyTG24 il ministro degli interni, Angelino Alfano, sulla barriera in costruzione sul confine del Brennero.
«I numeri parlano chiaro - ha continuato Alfano - noi abbiamo avuto più migranti che in questi primi mesi dell’anno sono entrati dall’Austria verso l’Italia piuttosto che viceversa, uscendo dall’Italia per andare verso l’Austria.
Quindi fare questa scelta di dare dei messaggi di separazione, col rischio di produrre un grande danno economico senza in compenso averne un beneficio, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello della più efficace gestione dei migranti - posto che in questo minuto il problema non c’è, anzi se c’è è al contrario - mi sembra che rischi di violare la regola del buon senso».
«Se vogliamo essere più sicuri - ha proseguito il ministro - dobbiamo stare più collegati tra i paesi dell’Europa, scambiarci le informazioni, non litigare e separarci. La linea della razionalità e del buon senso è quella di separare i profughi da una parte e gli irregolari dall’altra parte: i profughi nei 28 Paesi europei distribuiti auspicabilmente in modo equo, gli irregolari invece nella direzione di un rimpatrio».
«Il governo austriaco non percepisce il valore storico del Brennero e avrebbe dovuto cercare una soluzione insieme all’Italia», spiega Ingrid Felipe, vicepresidente del governo regionale del Tirolo ed esponente dei Verdi austriaci, in un’intervista alla Stampa a proposito del Brennero. «I genitori di mio padre sono emigrati in Tirolo dall’Alto Adige e ho ancora familiari in Alto Adige», afferma.
«Ricordo le code quando passavamo il Brennero prima di Schengen.
E ricordo il senso di libertà quando il confine venne aperto. È inconcepibile che si possa tornare indietro».
«Sono molto insoddisfatta e delusa che il governo austriaco non abbia la percezione del senso storico di questo confine e non si sia fatto venire in mente una soluzione migliore per venire a capo, insieme all’Italia, delle possibili sfide», sottolinea. «Il Brennero è il peggior posto possibile per fare controlli, erigere barriere o registrare le persone», aggiunge Felipe.