Poliziotta aggredita e ferita a Genova da due agenti tunisini: Tunisia condannata

La Tunisia è stata condannata a risarcire una provvisionale da 5 mila euro alla poliziotta genovese Laura Tassistro picchiata insieme a un collega da due agenti tunisini alla stazione marittima del capoluogo ligure nel novembre del 2008. La poliziotta e il collega ebbero prognosi di 38 e 20 giorni. Oltre alla Tunisia, sono stati condannati a un anno ciascuno i due poliziotti tunisini per le lesioni provocate ai colleghi italiani. La Tunisia è stata condannata nella persona dell’ambasciatore Naceur Mestiri.

«È la prima volta - ha commentato il legale dell’agente, l’avvocato Michele Ispodamia - che uno Stato straniero viene condannato in Italia per reati commessi da membri delle sue forze dell’ordine. È una sentenza pilota che potrà servire anche per i casi dei reati commessi ai danni di cittadini italiani all’estero, primo fra tutti il caso di Giulio Regeni».

La vicenda risale al 12 novembre 2008, nel corso dello sbarco dei passeggeri dalla motonave «Carthage» proveniente da Tunisi. Uno dei due poliziotti tunisini - sono accusati entrambi di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni - scese dalla nave e, secondo la denuncia degli agenti italiani, quando lo invitarono a esibire lo shore pass lo avrebbe nascosto in tasca iniziando ad avere un atteggiamento arrogante nei loro confronti. Poi si sarebbe intromesso il secondo poliziotto tunisino e quando gli agenti genovesi li hanno invitati a seguirli per approfondire i controlli, i due li avrebbero aggrediti.

La poliziotta Laura Tassistro, che si è costituita parte civile, ebbe una prognosi di 38 giorni e il collega di 20. Era stato il legale dell’agente a chiedere la citazione della Tunisia come responsabile civile. Il giudice aveva autorizzato ma il ministero degli Esteri (a cui compete la notifica della citazione) si era rifiutato per due volte. «C’è stato un braccio di ferro - ha sottolineato l’avvocato Ispodamia - tra poteri dello Stato (quello giurisdizionale e quello esecutivo) durato per oltre un anno, ma alla fine la Farnesina ha notificato la citazione al console e oggi abbiamo avuto la condanna».

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