Degasperi (M5S): sugli appalti costose incertezze provinciali
«Dalla lettura della stampa arriva una notizia che la dice lunga su come vengano gestiti gli appalti provinciali e getta un’ombra inquietante sull’effettivo stato delle finanze pubbliche.
La storia è la seguente: la cordata capeggiata dalla Consorzio Cooperative Costruzioni (Ccc) di Modena che nel 2012 aveva vinto la gara per la realizzazione del raccordo fra circonvallazione e via Maccani (zona ex Sait) in questi giorni ha deciso di rinunciare a realizzare l’opera. Trattandosi di un appalto dal valore superiore ai 30 milioni di euro la cosa lascia stupiti, tuttavia la spiegazione è semplice: le ditte in cordata (fra cui anche molte trentine) non riuscivano più a sopportare il dilungarsi dei tempi che per le aziende si traducono in costi.
Dal 2012 ad oggi l’opera non è più partita, ufficialmente per attendere la fine delle valutazioni sull’offerta (una procedura che di norma richiede al massimo qualche mese) ma, stando a quanto asserisce la stampa, in realtà perché la Provincia non avrebbe avuto in cassa i soldi necessari.
Si evidenziano qui 2 problemi distinti: da un lato si è scoperto che la cordata in questione può ritirarsi senza pagare nessuna penale, visto che la Provincia ha lasciato scadere i termini per rinnovare la cauzione definitiva. Dall’altro le imprese coinvolte possono giustamente lamentare le lungaggini che hanno dovuto subire, costate tempo e denaro.
Questioni che se confermate dimostrerebbero un’allarmante leggerezza da parte degli uffici provinciali preposti nel promuovere e gestire i bandi, peggio se fosse accertata la mancanza di coperture. La Provincia deve promuovere bandi solo quando ha la certezza che essi possano partire. Non può tenere sulla corda imprese per anni in attesa che qualcosa si sblocchi. Infine deve in ogni caso tutelare il pubblico affidamento attivando e mantenendo le garanzie previste. A quanto pare in questo caso nessuna delle condizioni sopracitate sembrerebbe realizzata.
Più che aver messo in piedi una gara d’appalto gli uffici provinciali avrebbero giocato una partita alla roulette russa, usando la “pistola” di procedure e tempistiche sia contro le imprese che contro se stessi. Per verificare la fondatezza di tali criticità ho depositato in data odierna un’interrogazione al Consiglio Provinciale per chiarire dinamiche, costi ed eventuali responsabilità».