Naufragio Concordia Giglio, i soldi non bastano
Ancora parti civili all’attacco nel processo di appello sul naufragio della Costa Concordia, con imputato Francesco Schettino (anche oggi assente) e responsabile civile Costa spa, di cui oggi si è tenuta un’altra udienza a Firenze. Tra queste, il Comune dell’Isola del Giglio, con l’avvocato Chiara Zanconi, ha chiesto al collegio di appello di «rideterminare l’ammontare della provvisionale secondo le valutazioni richieste in primo grado, il rimborso delle spese vive sostenute a seguito della dichiarazione dello stato d’emergenza fino al terzo trimestre 2014 e la condanna dell’imputato e del responsabile civile al risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali».
Al Comune, a fronte di una richiesta di provvisionale non inferiore ai 20 milioni di euro, il tribunale aveva invece riconosciuto 300mila euro. Inoltre, è stato evidenziato, le somme anticipate dal Comune, per lo Stato o altre amministrazioni a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza fino al terzo trimestre 2014 e non ancora rimborsate, ammontano a oltre 340 mila euro.
«A distanza di quattro anni - ha detto a margine il sindaco Sergio Ortelli, che era presente in aula - siamo a confermare quanto avevamo drammaticamente previsto. Le attività dell’amministrazione a favore dei cittadini sono state paralizzate avendo dovuto distogliere il personale dirottandolo sulla gestione dell’emergenza e i dati sul turismo continuano a rimanere negativi. Di tutto questo i gigliesi pagano ancora oggi le conseguenze».
Il Comune ha presentato i dati legati alle presenze turistiche del 2014 e 2015 che dimostrano come gli effetti del naufragio siano ancora attuali per l’isola. Nel 2015 e cioè dopo la rimozione del relitto avvenuto nel luglio 2014, si è verificato un calo del 10%. Complessivamente dal 2012 l’Isola del Giglio ha perso centomila turisti.