Progettone, aumentano gli occupati Via libera all'accordo, M5S critico
Crescerà di 80 unità nel 2017 il livello occupazionale del Progettone
Crescerà di 80 unità nel 2017 il livello occupazionale del Progettone, il servizio di politiche attive istituito in Provincia di Trento nel 1986 per accompagnare alla pensione i lavoratori rimasti senza lavoro tra i 50 e i 53 anni, impiegandoli in lavori socialmente utili.
«Passeremo dagli attuali 1.617 lavoratori a quasi 1.700 senza retrocedere negli stanziamenti della Provincia che dai 29 milioni di euro stanziati prima della crisi nel 2008 è passata agli attuali 49 milioni di euro, un modello di welfare pubblico unico in Italia.
Confermiamo il nostro impegno nei confronti delle politiche di inclusione sociale e del lavoro.
Per questo, anche in un momento non facile per la finanza pubblica, abbiamo mantenuto stabile il livello degli investimenti provinciali in questo settore».
Così oggi il vicepresidente della Provincia di Trento e assessore allo sviluppo economico, Alessandro Olivi, ha presentato il nuovo accordo collettivo per allargare la platea dei beneficiari del Progettone, frutto di un lavoro di negoziazione durato oltre un anno con i rappresentanti delle confederazioni Cgil, Cisl e Uil del Trentino,con la Federazione trentina della cooperazione, il consorzio lavoro ambiente e Con.solida.
Una sinergia che ha portato a una riorganizzazione contrattuale che ha generato un ricavo di due milioni di euro per la collocazione dei nuovi 80 posti di lavoro, a cui si aggiungono altri due milioni per corsi di orientamento e formazione professionale per nuove attività.
Tra le misure concordate e siglate nel nuovo accordo collettivo ci sono il mantenimento del tempo indeterminato per chi si trova a 5 anni dalla pensione e la conversione, invece, in tempo determinato per coloro ai quali mancano 8 anni. Tra le altre misure si prevede la trasformazione delle indennità di presenza in buoni pasto, e la quattordicesima mensilità in premio di risultato.
«L’importante - hanno affermato i segretari di Cgil Cisl e Uil, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti - che i lavoratori non abbiano perso il potere d’acquisto e l’opportunità di ammortizzatori sociali.
Con il nuovo contratto si salvaguarda il potere di acquisto dei lavoratori e si apre all’ingresso di almeno ottanta lavoratori senior licenziati».
Cgil, Cisl e Uil del Trentino rivendicano dunque i risultati ottenuti nella trattativa con Provincia e Cooperazione per il rinnovo del contratto applicato a 1.600 lavoratori che, perso il lavoro in età non più giovane, hanno raggiunto i requisiti per accedere ai lavori socialmente utili.
Per i sindacati confederali e le organizzazioni di categoria Flai Cgil, Fai Cisl, e Uila Uil «chi solleva facili critiche forse non ha chiaro che all’inizio di questo confronto nulla era scontato. Il nostro obiettivo era che la Provincia confermasse gli stanziamenti per il Progettone, archiviando ogni ipotesi di taglio alle risorse e garantendo nuovi ingressi. Lo abbiamo ottenuto».
Ma il movimento Cinque stelle critica severamente la situazione: «Provincia e sindacati stanno speculando pesantemente sulla necessità e sulla dignità dei lavoratori: non è ammissibile chiedere ai lavoratori del Progettone nuovi sacrifici», scrivono in una nota il parlamentare del Movimento 5 Stelle eletto in Trentino, Riccardo Fraccaro, ed il consigliere provinciale Filippo Degasperi.
Secondo i due esponenti M5S «invece di architettare ulteriori salassi alle spalle dei più deboli, il presidente Rossi e l’assessore Olivi dovrebbero invece tagliare sprechi e privilegi all’interno del palazzo provinciale, o prendano esempio dal M5S, che si taglia lo stipendio per finanziare le imprese e ridare slancio all’economia locale».
Di opinione diametralmente opposta, naturalmente, il presidente della Provincia, Ugo Rossi: «Al Festival dell’economia parleremo dei luoghi della crescita e posso dire che il Progettone non è solo uno strumento di welfare, ma anche uno di crescita del territorio, incisiva anche sul piano della qualità e della solidarietà, che rappresenta un passaggio importante del nostro programma di legislatura».