Scuola, lavori a oltranza sulla contestata riforma
La partita in Provincia sulla riforma scolastica, in sostanza, non è ancora iniziata. La giornata di ieri, restando nella metafora sportiva, è stata quella del riscaldamento: le due squadre sono scese in campo, tenendo ben nascoste le proprie tattiche di gioco, ma iniziando a darsi occhiate da una parte all'altra del campo, per studiarsi e capire le prossime mosse.
Da una parte la maggioranza, che ha proposto la propria versione della «Buona scuola» renziana, con una serie di aggiustamenti.
Dall'altra un'inedita formazione, composta dalla minoranza di centrodestra e dai sindacati, che hanno annunciato un presidio a oltranza in piazza Dante. Fase di studio, dicevamo: Ugo Rossi ha presentato il disegno di legge: «Sì a qualche apertura, ma senza virare o cambiare direzione di marcia»
Da venerdì i lavori del consiglio provinciale di Trento proseguiranno ad oltranza senza interruzioni. Lo ha comunicato all'aula il presidente Bruno Dorigatti alla ripresa del dibattito, riferendo le decisioni prese pochi istanti prima dai capigruppo.
I lavori di stamane proseguiranno fino alle 13 per riprendere alle 14 e proseguire fino alle 18.30. Domani si lavorerà dalle 9 alle 13, poi dalle 14 alle 19 e dopo cena dalle 20 alle 24.
Venerdì si tornerà ancora in aula alle 9 per proseguire ad oltranza senza interruzioni. Compresi sabato e domenica. Unica eccezione prevista è per mercoledì pomeriggio, quando i consiglieri si trasferiranno a Bolzano per la seduta già programmata del Consiglio regionale.
Le pause - ha detto Dorigatti - saranno limitate allo stretto necessario.
I sindacalisti trentini del settore scuola chiedono che la riforma del settore venga modificata su almeno due punti ritenuti strategici: la discrezionalità di scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici e l'assunzione dei docenti in riferimento ad ambiti territoriali e non più al singolo istituto.
È quanto emerso in un incontro tra il presidente Dorigatti e una delegazione dei sindacalisti impegnati in un presidio davanti a palazzo della Regione. Vi hanno partecipato anche il vicepresidente Viola e i consiglieri Cia, Zanon, Bottamedi, Fugatti, Simoni, Fasanelli, Degasperi, Civettini. Presente l'assessore Mauro Gilmozzi "a nome di tutta la maggioranza", che era accompagnato dalla dirigente di settore Ferrario.
Molti i rilievi dei sindacalisti rispetto al testo di recepimento della riforma nazionale.
Per Pietro Di Fiore (Uil) si è in presenza di "mutazione genetica della scuola trentina, con norme dirigiste e penalizzanti per l'autonomia scolastica, con il tema del merito dei docenti affrontato a prescindere da quel che conta, ossia la qualità della didattica". Per Cinzia Mazzucca (Cgil) "si riforma la scuola senza potenziare l'organico, senza rinnovare il contratto fermo da otto anni, senza risolvere il problema dei precari.
Ha proposto di delimitare gli ambiti di assunzione dei docenti entro la ventina di chilometri e di evitare che la valutazione dei docenti da parte dei dirigenti sia discrezionale, "perchè la scuola non è un'azienda". Stefania Galli (Cisl) ha citato lo svilimento del Collegio docenti, ha lamentato le interferenze della Giunta in tutte le scelte del sistema scuola e circa le assunzioni decise dai dirigenti ha chiesto dove finiranno i non prescelti.