Obama: «Mai più stragi, basta scuse sulle armi»
Affondo di Barack Obama contro le armi. «Basta scuse»: bisogna agire. A una settimana dalla strage di Orlando, il presidente si rivolge direttamente agli americani, bypassando il Congresso. Impegnandosi a distruggere l'Isis, Obama dice basta alle armi facili, perché «essere duri contro il terrorismo, soprattutto quello in casa come lo abbiamo visto a Orlando e San Bernardino, vuol dire rendere più difficile a coloro che vogliono uccidere mettere le mani sulle armi d'assalto». Ma per evitare una nuova strage come quella del Pulse «dobbiamo anche insegnare ai nostri figli» il valore della tolleranza e dell'uguaglianza. Un riferimento indiretto a Orlando, dove il killer Omar Mateen ha ucciso 49 persone in un locale gay. Una strage a poco più di un anno dal via libera della Corte Suprema americana alle nozze fra lo stesso sesso, e che dimostra come le difficoltà della comunità Lgtb a inserirsi ed essere accettata restano. Ne sono una prova le difficoltà delle famiglie delle vittime, alcune delle quali non erano a conoscenza dell'identità sessuale dei loro cari morti nella strage o non lo avevano espressamente comunicato alla società che ora li giudica.
Le parole di Obama sulle armi, in quella che è un'indiretta critica alla mancata azione del Congresso di fronte a una nuova strage, arrivano mentre una tragedia si compie negli Stati Uniti: un bambino trova una pistola, la scambia per un giocattolo, spara e si uccide. È accaduto in Iowa, mentre la mamma del bimbo di quattro anni era in giardino. Nelle vesti di Father-in-chief, Obama, alla vigilia della Festa del papà, si dice «sempre preoccupato per la sicurezza delle figlie, soprattutto quando è possibile prevenire la violenza nei posti in cui i nostri figli e le nostre figlie si recano tutti i giorni, dalla scuola ai club. È da incoscienti consentire un accesso facile alle armi da guerra in posti come questi. È senza senso non fare nulla per prevenire», afferma Obama.
La strage di Orlando ha riacceso il dibattito sulle armi negli Stati Uniti, ma le iniziali aperture a un compromesso sembrano già tramontate. E un'iniziativa del Congresso, a pochi mesi dalle elezioni, sembra improbabile. «La violenza con le armi e l'odio non sono isolati. Omofobia a Orlando, Razzismo a Charleston. Dobbiamo combatterli», twitta Hillary Clinton, ricordando la strage di Charleston un anno fa. Anche allora il dibattito sulle armi d'assalto si era riacceso, ma come in tutte le altre occasioni non aveva portato a nessun risultato.
Hillary su twitter celebra anche la comunità Lgtb a una settimana dal Gay Pride: «Il 18 giugno 1983 Sally Ride è diventata la prima donna americana e la prima astronauta Lgtb ad andare nello spazio». Una presa di posizione che si contrappone alle parole di Donald Trump e di molti fra i repubblicani, secondo i quali se le vittime delle stragi fossero state armate, delle vite sarebbero state salvate.