Le attività illegali e il «sommerso» salgono fino a 206 miliardi di euro
Evasione pari al 12,9% del Pil
In Italia c'è un settore che non ha conosciuto recessione: l'Istat parla di «economia non osservata», dentro ci sono sommerso e attività illegali. Il «bottino» complessivo è salito a 206,4 miliardi di euro, pari al 12,9% del Pil. I dati sono quelli definiti sul 2013, diffusi ora dall'Istat, che aveva rilasciato la prima stima lo scorso dicembre.
«C'è stata una tendenza all'aumento» negli ultimi anni, spiega il direttore centrale della contabilità nazionale Istat, Gian Paolo Oneto. E, ammette, la crisi «può avere pesato». Nel dettaglio, la «torta» è così divisa: l'economia sommersa vale in tutto 189,9 miliardi (99,4 miliardi di sottodichiarazioni, 72,3 di lavoro irregolare e 18,2 miliardi tra affitti in nero e mance); l'illegale frutta invece 16,5 miliardi, tenendo conto che in base a una convenzione europea si coprono solo traffico di stupefacenti, contrabbando di sigarette e prostituzione (la parte da leone la fa la droga, nella foto ). Sull'illegale, l'Istat vuole però vederci ancora più chiaro.
L'Istituto «sta procedendo ad esplorare la fattibilità di un conto satellite dell'economia illegale», annuncia infatti il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva.