Val di Fassa / Sicurezza

La pistola della discordia, Sen Jan esce dal corpo di polizia locale: polemica

Scelta dopo la decisione di dotare i vigili di un'arma d'ordinanza. Il Comune guidato dal sindaco Marco Florian ha spiegato: «La gestione di eventuali situazioni critiche di emergenza potrà essere effettuata mediante l'intervento di carabinieri e polizia presenti sul territorio, come sempre fatto fino ad ora». Marco Santoni, presidente regionale dell'Anvu (Associazione professionale polizia locale d'Italia), critica l'addio ai Polins: «Le motivazioni sono date da una scarsissima conoscenza del ruolo e del lavoro quotidiano della polizia locale»

di Andrea Orsolin

SÈN JAN. Dal 1° gennaio Sèn Jan non fa più parte del corpo di Polizia locale val di Fassa - Polins de Fascia. Il consiglio comunale ha infatti deciso di non rinnovare la convenzione che aveva in essere con gli altri comuni di Fassa. Il motivo? La scelta dei Polins di dare ai vigili la pistola d'ordinanza.

Le motivazioni di tale scelta non sono state apprezzate da Marco Santoni, presidente della sezione regionale dell'Anvu (Associazione professionale polizia locale d'Italia), che ha inviato a l'Adige una lettera in cui spiega il pensiero dell'associazione su questa vicenda.

Il Comune di Sèn Jan ha espresso le sue perplessità «in ordine all'eccessiva portata di tale misura in rapporto ai reali pericoli cui gli agenti sono sottoposti: la gestione di eventuali situazioni critiche di emergenza che si dovessero presentare potrà essere effettuata mediante l'intervento delle forze di polizia (carabinieri e polizia) presenti sul territorio come, in realtà, sempre fatto fino ad ora».

«Le motivazioni di tale scelta - scrive Marco Santoni - sono date da una scarsissima conoscenza del ruolo e del lavoro quotidiano della polizia locale e questo appare ancora più evidente ed incomprensibile visto che il sindaco (Giulio Florian, ndr) è la massima autorità locale nel Comune ed è colui che deve garantire la sicurezza dei cittadini e dei suoi ospiti».

Secondo Santoni, il sindaco avrebbe «ripetutamente denigrato l'operato, la figura e le funzioni degli Agenti di Polizia Locale, equiparandoci a "semplici assistenti sociali"».

Il sindaco Giulio Florian aveva difeso la scelta del suo Comune spiegando come «il veder girare per le strade di San Giovanni di Fassa uomini della polizia locale armati di pistola darebbe un'immagine sbagliata a popolazioni e turisti dei reali pericoli presenti sul territorio».

«La Polizia Locale - prosegue Santoni nella lettera - svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza e il buon funzionamento delle comunità locali». E fin qui, tutti d'accordo. Conclude con una riflessione. «Pensiamo cosa accadrà a partire da questo mese: un incidente stradale a San Giovanni che blocca l'intera viabilità della valle e in quel momento transita una pattuglia della Polizia Locale della val di Fassa. Gli utenti si rivolgeranno a questa pattuglia ma gli operatori dovranno dire "mi spiace ma noi siamo solo di transito e non abbiamo alcuna funzione, dovete attendere i Carabinieri". Chissà cosa penserà il cittadino o ancora di più l'ospite in vacanza in quella meravigliosa valle».

 

 

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