Moranduzzo attacca Pattini e la giunta: «Incoerenti, si dimettano tutti»
«Agghiacciante». No, non è Antonio Conte che parla del calcio scommesse, è il consigliere leghista Devid Moranduzzo che parla del “siparietto” da social network tra il collega del Patt Alberto Pattini e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. «Quello che ha fatto Pattini è agghiacciante. Eppure non è un politico giovane, alle prime armi. Si tratta dell’ennesima conferma dell’incoerenza della coalizione di centro sinistra che governa la città».
Il riferimento è alla foto pubblicata su Facebook da Pattini, e poi prontamente rimossa, venerdì sera: il consigliere del Patt, taggando l’amico e collega di partito Tiziano Uez, ha postato la foto del sindaco, in una posa non propriamente fotogenica, con la scritta «Andreatta è come lo yogurt: in scadenza».
Un assist per Moranduzzo. «Ci fa piacere che il Patt attacchi il sindaco, peccato che poi continui a sostenerlo. Questa incoerenza è sua ma anche di tutta la coalizione: ad avere una scadenza, anzi ad essere già scaduta, è proprio la maggioranza, non solo Andreatta. Poi fa sorridere che si pubblichi qualcosa e poi, evidentemente dopo un richiamo all’ordine arrivato dall’alto, si cancelli tutto».
Pattini ha pubblica la foto venerdì sera, dopo l’inaugurazione di Trento e la Baviera, l’Oktoberfest della città. In quell’occasione, tra l’altro, i due sono saliti insieme sul palco, a brindare e festeggiare, insieme ad altri esponenti politici, da Panizza a Kaswalder, da Borga a Baratter arrivando a Stanchina. Pattini ha liquidato la questione come «una goliardata», ma per l’opposizione non è così. «Dopo una gaffe del genere dovrebbe fare un passo indietro e dimettersi - tuona Moranduzzo - e con lui tutta la giunta. Noi non abbiamo mai avuto dubbi che Andreatta fosse come lo yogurt, ma adesso a dirlo pubblicamente sono anche i suoi stessi sostenitori. Pattini ha dimostrato per l'ennesima volta che il centro sinistra manca di serietà e con questi amministratori non si può andare avanti, perché la città ha bisogno di persone serie e non di politici che si prendono in giro su Facebook e governano male».