Comuni, M5S contro l'Anci «O cambia o ne usciamo»
È polemica fra il movimento Cinque stelle e l'Anci, l'Associazione nazionale comuni italiani
È polemica fra il movimento Cinque stelle e l'Anci, l'Associazione nazionale comuni italiani, guidata dal presidente uscente Piero Fassino (Pd), ex sindaco di Torino sconfitto in giugno proprio dall'esponente M5S Chiara Appendino.
In vista dell'assemblea congressuale in programma domani, 12 ottobre, i cinquestelle lanciano un ultimatum chiedendo una svolta nell'organizzazione, che considerano troppo influenzata dal Pd e in particolare dal premier Matteo Renzi, che avrebbe indicato un sindaco "amico" come successore di Fassino.
Ieri si è svolta negli uffici del M5s a Montecitorio la riunione dei sindaci 5 Stelle per decidere se dare il definitivo via libera all'uscita dall'Anci.
Hanno partecipato all'incontro una ventina di primi cittadini.
Alla conclusione dei lavori si è optato per chiedere una svolta decisa, come spiega il sindaco di Roma, Virginia Raggi, altrimenti M5S non aderirà più all'associazione.
Il primo a lanciare pubblicamente l'avviso, utilizzando Twitter, è stato il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin: "O entro gennaio 2017 cambia tutto o noi sindaci del #M5S usciremo da Anci. Servono più trasparenza e più coraggio nei rapporti col governo".
Poco dopo gli ha fatto eco il vicepresindete della Camera, Luigi Di Maio: "I Comuni 5 Stelle versano centinaia di migliaia di euro all'Associazione Nazionale Comuni Italiani. Doveva essere un "sindacato" dei Comuni per difendersi dai tagli governativi ai servizi essenziali. Si è trasformato in un club del PD. Se entro gennaio non cambiano le cose, i 37 Sindaci 5 Stelle se ne vanno".
Quanto all'assemblea dell'Anci, sarà con ogni probabilità Antonio Decaro, deputato Pd e primo cittadino di Bari, il nuovo presidentei: un nome sponsorizzato dal premier Renzi.
L'assemblea dei sindaci, che si riunirà per l'assemblea annuale e congressuale proprio a Bari dal 12 al 14 ottobre prossimi, è pronta ad incoronarlo nella prima giornata, mercoledì, dopo una breve corsa a "a tre" che ha visto per protagonisti, oltre allo stesso Decaro, il sindaco di Catania, Enzo Bianco e il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci. Non verranno invece rinnovati il Consiglio direttivo e il Consiglio nazionale che scadranno nel 2019 (sono in carica dal 2014). De Caro sarebbe dunque il successore di Piero Fassino che a sua volta era subentrato a un altro esponente del Pd, l'attuale ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio.
Rimane dunque l'incognita di come si comporteranno i sindaci M5S in occasione dell'elezione del nuovo presidente; è probabile l'astensione.