Trump presidente: «Grande piano economico per l'America»
Donald Trump sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti.
Poco prima delle 9 il futuro inquilino della Casa Bianca è salito sul palco del salone dell'Hilton con la famiglia al completo, visibilmente emozionato. Con lui Melania, la nuova First Lady vestita di bianco, e tutti i figli. Come colonna sonora la musica di Independence Day.
"Mi dispiace avervi fatto aspettare", le prime parole di Donald Trump presidente, pronunciate con un sorriso rivolgendosi ai suoi sostenitori.
Trump ha usato un tono molto pacato, distante dagli show della campagna elettorale, e ha subito sottolineato che intende essere il "presidente di tutti gli americani".
Quindi un riferimento alla sua rivale: "Ho appena ricevuto le congratulazioni di Hillary Clinton e io mi congratulo con lei per la sua campagna. E il momento di unirci come Paese e superare le divisioni".
Poi la promessa di grandi investimenti per rilanciare l'economia, creando posti di lavoro.
"Abbiamo grandi sogni di successo per il nostro Paese, terremo sempre al primo posto gli interessi americani ma andremo d'accordo con tutte le altre nazioni. Cercheremo il dialogo, non lo scontro".
Il magnate repubblicano arriva a 275 grandi elettori, con l'assegnazione ufficializzata alle 7.45, dei venti grandi elettori in Pennsylvania e quella ufficiosa degli 11 dell'Arizona, ormai certi, visto il distacco su Hillary Clinton, dietro di 4 punti percentuali (45,6% a 49,5%) quando lo scrutinio si avviava alla conclusione.
Trump può contare anche sui risultati di Michigan e Wisconsin, che con la Pennsylvania sono roccaforti democratiche ormai perse da Hillary Clinton.
La linea politica dei Democratici - incarnata dalla scelta di una candidata espressione piena dell'establishment - si è rivelata fallimentare nella risposta alla domanda di vasti strati popolari disorientati e penalizzati dall'evoluzione industriale e finanziaria degli ultimi anni, mentre Trump con la sua critica radicale agli effetti sociali della globalizzazione economica ha fatto breccia anche in aree tradizionalmente ostili ai Repubblicani.
Tuittavia nei primi commenti dello staff della Clinton non c'è autocritica, il capo della campagna elettorale ha tenuto un breve discorso alle 8 parlando ancora di incertezza nel risultato e affermando che è stata una grande campagna elettorale; Hillary Clinton invece non si è presentata in pubblico dopo la chiusura delle urne, ma ha telefonato a Trump per congratularsi.
Trump è avanti di oltre di un milione di consensi nel voto popolare rispetto a Clinton. Al termine dell'election day, i repubblicani mantengono inoltre il controllo di Camera e Senato al Congresso.
Fra i primi commenti positivi quelli della leader della estrema destra francese del Fronte nazionale, Marine Le Pen.
AGGIORNAMENTO ore 5.40
La conquista del Wisconsin e dell'Iowa, sulla base delle proiezioni dei media Usa, è vissuta dai fan di Donald Trump come lo sprint finale verso la Casa Bianca, nella ballroom dell'Hilton. Ormai gli invitati sono una curva da stadio che esulta e non sta nella pelle sentendo odore di scudetto. "La strada ora è tutta in discesa", "questa volta ce la facciamo", gridano alcuni di loro.
AGGIORNAMENTO ore 5.15
Quando ancora mancano i risultati di importanti Stati in bilico fra repubblicani e democratici, come la Pennsylvania e il New Hampshire, Donald Trump è a quota 223 grandi elettori, Hillary Clinton a 209. Per conquistare la Casa Bianca ne servono 270.
Michigan, Wisconsin e Arizona: gli occhi, dopo le vittoria chiave di Donald Trump in Ohio, Florida e North Carolina, sono tutti puntati su questi tre Stati. I primi due Stati sono situati nella regione dei Grandi Laghi, il secondo nell'Ovest degli Stati Uniti. In tutti e tre, secondo i dati provvisori Trump è in vantaggio su Hillary Clinton: in Arizona del 3,2%, in Wisconsin del 2,4%, in Michigan del 2,1%. In totale i tre Stati valgono 37 Grandi elettori: 11 l'Arizona, 10 il Wisconsin, 16 il Michigan. Numeri che li renderebbero, al momento, decisivi per la vittoria finale.
AGGIORNAMENTO ore 4.55
In attesa degli ultimi, decisi risultati dagli stati dell'ovest, Donald Trump è al comando e i mercati reagiscono negativamente. Si profila una volata finale, con Hillary Clinton che però potrebbe recuperare terreno proprio grazie ai voti raccolti negli Stati non ancora assegnati. Comunque vada a finire, sarà un successo di misura.
Lo snodo che sta mantenedo viva la speranza per Trump è stato aver conquistato poco fa la Florida. Un boato nella ballroom dell'Hilton di New York - quartere generale di Trump - quando i media Usa hanno attribuito al magnate l'Ohio e la North Carolina, due degli Stati in bilico cruciali. L'Ohio è noto per essere tradizionalmente 'lo Stato che sceglie i presidenti'. Un boato seguito da quello per la conquista del North Carolina. In sala cresce la febbre da vittoria.
In Iowa, Nevada e Utah la situazione, secondo le proiezioni dei principali media, è ancora incerta: 'too eraly to call' per dichiarare un vincitore. Intanto Trump vince anche in Montana e North Carolina. Secondo Nbc, Trump prende Ohio, avanti in Florida.
AGGIORNAMENTO ore 4.35
Usa 2016: Fox, Clinton vince in Colorado
Donald Trump, guardando al voto popolare (ovvero a quello degli elettori e quindi non al conteggio dei Grandi elettori), è in vantaggio su Hillary Clinton. Lo riporta la Cnn con il 46% dei voti scrutinati. Trump conduce con il 48,9%, mentre Clinton si ferma al 47% a livello nazionale. Hillary Clinton, invece, secondo Nbc-Fox, vince in Virginia. Vittoria per Hillary anche in Colorado.
"Non importa cosa accadrà, il sole sorgerà al mattino e l'America rimarrà ancora la più grande nazione al mondo". È il video messaggio di Barack Obama pubblicato da Buzzfeed su Twitter dove il presidente americano esorta gli americani a rimanere uniti, qualunque siano i risultati delle elezioni presidenziali.
REAZIONI
"È una grande notte per l'America". Così Curtis Ellis, consigliere di alto livello di Donald Trump, ha commentato i risultati delle elezioni presidenziali che vedono il candidato repubblicano in vantaggio su Hillary Clinton. "È una notte meravigliosa per gli Stati Uniti", ha detto alla Bbc. "È una notte bellissima per tutte le persone nel mondo".
Shock e delusione tra i sostenitori di Hillary Clinton al Javits Center, dove è calato il gelo dopo i risultati che tracciano la strada aperta per Donald Trump verso la Casa Bianca.
Così anche se il motto di questi minuti è "it's not over until it's over" (non è finita fino a quando non è finita davvero), in diversi lasciano il centro congressi senza nemmeno aspettare l'arrivo della candidata democratica, nè gli ultimissimi risultati. "Certo ci aspettavamo che andasse diversamente - dice un sostenitore all'ANSA - e siamo preoccupati perchè questa era una scelta tra due diverse visioni dell'America", riconoscendo che adesso la strada è davvero ardua. "Sono molto delusa. Per tutti. Per l'America e per il mondo", dice una fan di Hillary mentre lascia l'auditorium. Un'altra coppia si avvia all'uscita: "per noi basta così".
Con l'avanzata di Trump, crollano le borse: a Wall Street, i future sullo S&P 500 sono arrivati a perdere il 4%, il Dow Jones perde 625 punti, oltre il 3%.
Anche le chance di un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed scendono sotto il 50% dal 78% di prima dell'inizio dello spoglio dei voti. La notizia che il tycoon si avvicina alla soglia della Casa Bianca si ripercuote anche oltre confine.
Il peso messicano, termometro delle elezioni americane, affonda del 12%, il calo maggiore dal 2008. Il sito ufficiale del Canada dedicato ai servizi di informazione per ottenere il visto d'ingresso - immigration service - è "irraggiungibile", riferiscono i media internazionali i quali sottolineano che "il tilt è probabilmente legato" ai risultati di Trump nelle presidenziali Usa.
A prescindere da chi sarà il nuovo presidente americano, non "ci saranno gravi impatti sulla Cina": è la posizione che prevale sui media di Pechino, mentre sono ancora in corso le operazioni di spoglio del voto negli Stati Uniti.