«Restitution Day», Grillo a Firenze «Insensato parlare di governo tecnico»
Beppe Grillo è arrivato intorno alle 11 a Firenze per il «Restitution Day» del movimento 5 stelle.
Da piazza San Firenze, dove è allestito il banchetto dei pentastellati, Beppe Grillo si è spostato verso piazza della Signoria accompagnato dall’urlo dei militanti «onestà Onestà».
«Il movimento 5 stelle, dalla sua nascita - hanno spiegato gli organizzatori - fino a oggi ha rinunciato, restituito e donato oltre 80 milioni di euro, precisamente 80.727.000,585 euro. Una cifra che aumenta ogni giorno».
«Abbiamo lasciato allo Stato una cifra enorme in stipendi dei parlamentari, è la dimostrazione che si può fare qualcosa senza leggi e leggine per passione e per amore verso il prossimo», ha detto Grillo parlando in piazza della Signoria.
«Questo movimento è nato dall’impossibile perché secondo molti era impossibile fare politica senza soldi», ha aggiunto.
«Per far parlare di questa manifestazione, dovrò cadere in una buca: le ho cercate anche qua, ci sono buche anche a Firenze, e io sono riuscito a raggirarla», ha detto Grillo parlando a giornalisti e militanti davanti a Palazzo Vecchio ironizzando con riferimento alla caduta a Roma in una buca durante la manifestazione per il no di sabato scorso.
Con Grillo erano presenti parlamentari, tra cui Alessandro Di Battista e Carla Ruocco, e militanti.
«A prescindere dal risultato, non importa se vincerà il no o il sì, il M5S è una realtà che non si potrà cancellare», ha sottolineato il leader M5S, parlando con i giornalisti. «Sono stati fatti dei sacrifici, sono stati fatti degli errori- aggiunge- questo movimento è nato dall’impossibile, era impossibile all’inizio fare un movimento senza soldi. Non riescono a capire che possa esistere un movimento nato dall’impossibile».
Quanto agli scenario del dopo voto, ha detto: «In Italia non è mai esistito un governo tecnico. È sempre stato politico e dietro a un politico c’è sempre un tecnico. Quindi sono parole senza senso.
Non so cosa avverrà. Spero ci sia la possibilità di votare le persone, di avere una votazione libera, di scegliersi una legge elettorale».
Guardandosi intorno in piazza Signoria Grillo, ha osservato che «siamo tra copie, tra statue duplicate per ragioni di sicurezza».
«Là dentro c’è un sindaco duplicato per ragioni di insicurezza», ha ironizzato voltandosi verso Palazzo Vecchio, sede municipale, e riferendosi a Dario Nardella, considerato un fedelissimo del suo predecessore, Matteo Renzi.
Alla fine, prima di salire sull’auto che lo attendeva, Grillo s’è soffermato con un piede all’interno dell’abitacolo e scherzando ha detto: «Facciamo un predellino...».