Referendum, ieri ultimi appelli Domani si vota dalle 7 alle 23
Domani l'appuntamento alle urne con il referendum costituzionale. Si vota dalle 7 alle 23 sulla riforma sostenuta dal governo Renzi.
Ieri gli ultimi appelli nelle manfestazioni conclusive della campagna referendaria. Le principali a Firenze, dove il premier Matteo Renzi ha ribadito la sua difesa delle ragioni del sì che «semplifica il processo legislativo e assicura stabilità al Paese», e a Torino, dove il leader M5S Beppe Grillo ha invece rilanciato il no alle modifiche «peggiorative della Carta costituzionale che riducono anche il diritto di voto».
Intanto, il ministro Graziano Delrio fa sapere che in caso di vittoria del no il capo del governo si recherà al Quirinale «consegnare la sua disponibilità».
Arrivate anche le circa un milione e 400 mila schede del voto all'estero, tema sul quale si riaccende la polemica, con i comitati del no che esprimono preoccupazione per i rischi di manipolazioni. Al centro elettorale di Castelnuovo di Porto, vicino a Roma, vigilano sullo scrutinio magistrati e Comitati.
«In 48 ore ci giochiamo i prossimi 20 anni. Il risultato è sul filo. Il sì non serve a rafforzare il governo, ma l'Italia», ha detto ieri sera Renzi, durante il comizio conclusivo in piazza della Signoria.
Grillo si dice preoccupato per il «Paese spaccato da questa riforma». Poi afferma che «anche una sconfitta darà forza forza al movimento Cinque stelle».
Berlusconi torna a evocare il rischio che se passasse la riforma si avrebbe un indebolimento della democrazia con una concentrazione eccessiva di potere a palazzo Chigi: «Votiamo no per evitare Renzi-padrone d'Italia».