Prosegue la resa dei conti fra i cinquestelle dopo l’arresto del braccio destro della sindaca capitolina Raggi, Raffaele Marra, avvenuto ieri con l’accusa di corruzione legata al periodo in cui era un uomo forte della tecnocrazia durante la giunta Alemanno.

La prima cittadina romana ha tentato una difesa pubblica facendo mea culpa e ammettendo che «abbiamo sbagliato», ma Grillo l’ha ripresa con forza: «Su Marra te lo avevo detto, ora rimedia».

In serata ieri duro confronto interno al vertice dei Cinquestelle. Paola Taverna, Carla Ruocco e Nicola Morra sottolineano che «non basta chiedere scusa» e Roberto Fico chiarisce che «Marra non è solo un tecnico».

«Eliminare il raggio magico ora o mai più» è la richiesta che sarebbe avanzata da esponenti di spicco della maggioranza alla sindaca. La richiesta, che rispecchierebbe quella dei parlamentari pentastellati «ortodossi», implicherebbe la rinuncia a Salvatore Romeo, Renato Marra (fratello di Raffaele, a capo della direzione turismo) e anche al vicesindaco Daniele Frongia.

Inoltre, si vorrebbe che sindaca si aprisse di più al movimento nazionale anche per favorire l’elaborazione di una azione politica all’altezza della complicata situazione in cui versa la capitale dopo i guai degli ultimi anni dei quali «Mafia capitale» è solo la sintesi emblematica.

Nel mirino delle critiche a Raggi c’è anche Luigi Di Maio, prodigo nel sostegno alla Raggi. Infine la richiesta degli ortodossi di M5S alla sindaca:«Eliminare il raggio magico ora o mai più».

Oggi la riunione di maggioranza del M5S non in Campidoglio bensì a Palazzo Valentini, sede della città metropolitana. Sono presenti tutti i consiglieri anche la sindaca Virginia Raggi.

E c’è anche l’autosospensione della sindaca di Roma Virginia Raggi tra le ipotesi che il leader M5S Beppe Grillo sta considerando come epilogo del caos a Roma.

Grillo nelle telefonate fatte nel corso del suo ritorno a Genova da Roma, a quanto riferisce chi era presente sul treno, avrebbe chiarito che Raggi non può più continuare senza allontanare il suo capo della segreteria politica Salvatore Romeo.

E tra le sue proposte c’è appunto anche quella dell’autosospensione di Raggi, in attesa che si faccia luce sulle inchieste.

Nei giorni politicamente più bui del Campidoglio a guida Cinque stelle, all’indomani dell’arresto del dirigente Renato Marra, Palazzo Senatorio diventa il set di una serie televisiva che racconta il malaffare a Roma: Suburra. Davanti a Palazzo Senatorio stazionano gli operatori che hanno allestito il set dentro il Campidoglio pere permettere le riprese del serial. Fuori alcuni riflettori pronti per essere accesi per le scene notturne. Forse anche per questo la riunione di maggioranza con la sindaca, che si annuncia burrascosa, è stata spostata a Palazzo Valentini, sede della città metropolitana.

Sul tavolo, a quanto si apprende, c’è la possibilità di andare avanti anche senza il simbolo del M5S, ipotesi che è già circolata ieri e a cui la sindaca si sarebbe detta disponibile ma che incontra una forte opposizione fra i consiglieri pentastellati della capitale.

A essere contrari infatti sarebbero il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e il capogruppo del movimento Paolo Ferrara. Secondo i due questa ipotesi non sarebbe assolutamente praticabile.

Il tema è già emerso ieri nella riunione di maggioranza, dopo che era circolata l’ipotesi che Beppe Grillo potesse levare il simbolo a Virginia Raggi.