Laura Boldrini a Scampia «Più aiuto contro il degrado»

Continua il viaggio di Laura Boldrini nelle periferie delle grandi città italiane. Oggi a Napoli la presidente della Camera è in visita a Scampia e ai Quartieri Spagnoli.

A un anno dalla sua prima visita, torna a Scampia per verificare con i cittadini e le loro associazioni gli avanzamenti nell’azione di recupero e rilancio dell’area napoletana. Lo rende noto un comunicato della Camera.

Insieme al sindaco De Magistris, Laura Boldrini stamattina è stata da una famiglia alloggiata alla Vela Gialla. Poi da una delle famiglie che si sono recentemente trasferite nelle nuove abitazioni di Scampia.

Quindi, nella sede del comitato Vele, l’incontro con gli abitanti delle Vele e i loro rappresentanti.

Proprio da Scampia, il 30 dicembre del 2015, era partito il viaggio della presidente della Camera nelle periferie italiane. Dopo Napoli, è stata la volta dello Zen a Palermo, di Corviale a Roma, di Quarto Oggiaro a Milano.

La giornata napoletana della Presidente Boldrini è completata da altre due iniziative: nell’Università Federico II il convegno «Cultura del rispetto e violenza di genere. Nel web e nel mondo reale». Infine, a Montecalvario, la visita al centro di riqualificazione urbana promossi da Foqus, la Fondazione Quartieri Spagnoli.

«Ogni promessa è debito, stiamo lavorando per un obiettivo comune e ognuno fa quello che deve per raggiungerlo», ha detto Boldrini poco fa, visitando la casa di Antonia Sartiaco, all’interno della Vela Gialla di Scampia.

Dopo aver percorso l’interno della Vela Boldrini ha commentato: «Qui c’è un degrado sconcertante» e ha sottolineato che a Scampia «c’è una lotta popolare, di protesta e proposta, e disponibilità a trattare con le istituzioni».

Il governo ha «capito che non si poteva più trascurare il tema delle periferie» e ora è il momento «di guardare avanti, ora c’è anche il ministero per questo.

A Scampia le istituzioni devono «valorizzare le figure positive, le persone che lavorano, che fanno sacrifici, perchè così si toglie potere a chi organizza l’alternativa nell’illegalità.
Bisogna investire di più nel Meridione e far rialzare la testa al Sud. Il mio augurio è che questo governo lo ponga al centro della sua agenda.
Qui ci sono tante potenzialità che vanno aiutate con investimenti pubblici che fanno poi da traino agli investimenti privati. Mi auguro ci sia questa attenzione perchè se non si risolleva il Sud neanche l’Italia ce la farà», ha concluso Boldrini.


 

Ieri, intanto, un nuovo episodio di sangue. Un’esecuzione senza scampo, studiata e attuata con freddezza, ha riacceso le luci sul controllo degli affari illeciti a Scampia, quartiere meglio noto come il supermarket della droga.

Vittima dei sicari, in un omicidio contrassegnato ancora da tante zone d’ombra, è Francesco Angrisano, pregiudicato ed esponente in ascesa del clan camorristico ‘Vanella-Grassì, ribattezzati ‘Giratì da quando si opposero al clan egemone dei Di Lauro nell’interminabile faida di Scampia.
Se si è trattata di una faida interna al clan dove, dopo l’arresto nel maggio scorso del reggente Umberto Accurso si stanno ridisegnando le gerarchie, o di un atto di guerra che riaccende lo scontro tra le varie fazioni rivali, lo chiariranno le indagini affidate alla Squadra mobile della Questura di Napoli. Al momento, però, sembra prevalere la pista di un regolamento interno allo stesso clan, anche se gli stessi inquirenti fanno presente che è presto per trarre conclusioni.

Angrisano, 30 anni, detto Cioppetto, era in compagnia di un’altra persona, Antonio Pandolfi, un 23 enne del Rione don Guanella con precedenti per reati contro il patrimonio che ora lotta tra la vita e la morte all’ospedale Cardarelli di Napoli.

Anche lui è considerato riconducibile al clan Vanella-Grassi, ma gli inquirenti non sono sicuri che fosse tra gli obiettivi della spedizione di morte. Potrebbe essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato, considerato che nei paraggi c’è un’affollata sala scommesse: ed è questo un altro degli aspetti che andrà chiarito nelle prossime ore.

Angrisano, il vero obiettivo, era nei pressi della sua abitazione, all’interno del parco Diana, lotto G di Scampia, regno dei ‘Giratì, quando - erano quasi le 15 - è stato raggiunto da una sventagliata di colpi tutti calibro 9. Tanti, quelli ritrovati per terra, tredici per l’esattezza, partiti probabilmente anche da una mitraglietta. Due i killer, arrivati in scooter, che avrebbero partecipato all’azione e che hanno fatto perdere le proprie tracce.

Sia Angrisano che Pandolfi sono stati soccorsi da alcuni abitanti della zona e accompagnati in ospedale. Per Angrisano si è rivelata una corsa inutile. Pandolfi, che è stato raggiunto da un colpo solo all’emitorace, è in condizioni critiche anche se i sanitari non disperano di poterlo salvare.

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