«Lotti indagato», ma lui replica: non esiste
«Dopo settimane di lavoro molto intenso tra referendum, crisi di governo e primi passi del nuovo impegno come ministro mi ero preso un giorno di ferie per la prima recita di Gherardo, mio figlio. Oggi (ieri, ndr) però un giornale (Il Fatto quotidiano) scrive che sarei indagato per rivelazioni di segreto d'ufficio in una inchiesta che vedrebbe indagato persino il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri». A stretto giro il ministro dello Sport Luca Lotti (nella foto) su Facebook ha replicato alla notizia del quotidiano chiedendo di essere ascoltato il prima possibile.
«Sarei indagato per rivelazioni di segreto d'ufficio. È una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. Sto comunque tornando a Roma per sapere se la notizia corrisponde al vero e, in tal caso, per chiedere di essere sentito. È una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa. La verità - del resto - è più forte di qualsiasi polemica mediatica e non vedo l'ora di dimostrarlo», sottolinea il ministro. I legali del ministro sono in contatto con la Procura e attendono che in tempi brevi Lotti possa conoscere le eventuali ipotesi di reato che gli sarebbero mosse. Intanto ribadisce la sua «assoluta estraneità ai fatti così come prospettati dai giornali».
Il ministro Lotti risulterebbe indagato dalla procura di Roma insieme al Comandante Generale dei Carabinieri Tullio Del Sette e al Comandante dei Carabinieri della regione Toscana Emanuele Saltalamacchia - scrive il quotidiano romano - per la fuga di notizie sull'inchiesta della procura di Napoli sugli appalti Consip. La magistratura sospetterebbe a suo carico i reati di favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio.