Donne, Kaswalder nel mirino «In aula linguaggio offensivo»
Alcuni la liquiderebbero come una frase da bar. Ma, visto che non è stata pronunciata al bar, assume un significato ben diverso.
Il consigliere ex Patt Walter Kaswalder si lascia scappare un «A ciàcere no se sgionfa done». Immediate le reazioni, sia in aula sia fuori. Ieri Lucia Maestri è tornata sull'argomento, anche senza mai nominare il collega: «Anche in contesti non istituzionali sarebbero frasi svilenti, ma dette in un'aula dimostrano lo scarso rispetto per le istituzioni, offendendo donne e uomini».
Anche Simonetta Fedrizzi del Comitato Pari Opportunità non ci sta: «La natura e il contenuto delle "espressioni" utilizzate sono certo volgari, violente e non rispettose delle cittadine trentine, che pure dai nostri politici e politiche dovrebbero essere rappresentate e rispettate, se non per convincimento personale ed etico, almeno per fini elettorali. Eppure, non ci sentiamo offese per noi stesse: chi usa questi toni e questo gergo si offende da solo. A ciàcere, verrebbe da dire, non si fa la politica. O almeno la buona politica».