Alfano rifiuta accredito a Gazebo in conferenza stampa: polemica
Conferenza stampa di Alternativa Popolare sulla legge elettorale off limits per la redazione di Gazebo.
A darne comunicazione è lo stesso ufficio stampa del partito di Angelino Alfano che ha risposto così - via email - alla richiesta di accredito avanzata dalla nota trasmissione di Rai 3: "Le ragioni - è la spiegazione del rifiuto - sono evidenti e consolidate negli anni e sicuramente non vi sfuggono.
Siamo sicuri, a ogni buon conto, che saprete cogliere l'occasione di scoprire che esiste un mondo oltre le vostre fissazioni e che utilmente impiegherete le ore di questa splendida giornata di primavera romana e che dunque, altrettanto utilmente, impiegherete il canone versato dal contribuente".
Evidentemente è davvero forte l'irritazione del ministro Alfano per le attenzioni di cronaca ricevute negli ultimi mesi dal programma condotto da Diego Bianchi, in arte Zoro.
«Il rifiuto dell’accredito alla troupe di Gazebo da parte di Alternativa Popolare è un episodio spiacevole». A sottolinearlo in una nota è Rai3, che «esprime il proprio sostegno al lavoro della redazione del programma che sta preparando la prima serata del prossimo venerdì. Per questo sta seguendo una serie di iniziative di varie forze politiche come ha sempre fatto nel corso della stagione del programma caratterizzato dal mix di satira e informazione che ne definiscono l’identità».
"Alfano - attacca il presidente della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico - vieta accredito a Gazebo per conferenza stampa del suo partito. Conferma così voci su pressioni per censurare la trasmissione Rai".
"Il partito del ministro Alfano - dice il capogruppo M5S in commissione di Vigilanza Rai - dimostra la concezione che ha del servizio pubblico: lottizzazione, marchette e favoritismi. Quando questo schema non si applica scatta la censura, per questo oggi Alternativa popolare ha rifiutato l'accredito ai giornalisti della trasmissione Gazebo per la conferenza stampa odierna", dice Alberto Airola, capogruppo 5stelle della commissione di Vigilanza Rai. "Adesso comprendiamo ancora meglio - conclude il senatore Airola - perché il consigliere d'area centrista e la rappresentanza parlamentare di Ap sparino quotidianamente contro il direttore generale di viale Mazzini".