Violentata da bambina, ora il "mostro" è tornato libero e la perseguita: «Questo mi ammazza, aiutatemi»
Da quando aveva 4 anni fino ai 10 l’amico di famiglia l’ha abusata sessualmente. «Mi diceva: se parli ti ammazzo. Due giorni dopo che è uscito dal carcere sapeva già dove abito e dove lavoro»
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TRENTO. Aveva quattro anni quando l'amico di famiglia ha iniziato a molestarla e ad abusare di lei. A 14 è riuscita a raccontare alla mamma quanto aveva subito per anni e a denunciare. Dopo altri due l'«orco» è finito in cella condannato a 5 anni di reclusione per violenza sessuale.
Dopo tre anni, però, Anna (il nome è di fantasia per tutelare la vittima) se l'è ritrovato davanti dopo che lui, prima della denuncia, l'aveva minacciata di morte se avesse parlato. Ora, comprensibilmente, lei ha paura. Chiede protezione ed è sfiduciata dalla giustizia. Si è rivolta al suo avvocato, che l'ha difesa durante il processo, Maurizio Pellegrini, e anche ai carabinieri.
«Non voglio finire come altre donne che sono state uccise. Almeno si sappia quello che mi è successo e quello che sta succedendo in questi giorni», dice con la sua voce da ragazza di vent'anni che sulle spalle ne porta però tanti di più.
Di cosa ha paura?
Questa persona doveva stare in carcere cinque anni e invece dopo tre è uscita. Dopo due giorni dalla sua scarcerazione me lo sono trovato sotto casa. Stavo andando al lavoro, mi ha visto e mi ha inseguita fino a quando io non riuscivo più a camminare perché mi tremavano le gambe. Questa persone è malata e ho paura non solo che possa fare del male a me, ma anche ad altri.
Lui in quella circostanza le ha parlato? Le ha detto qualcosa?
No, non mi ha detto niente, ma quando io gli avevo detto che lo avrei denunciato mi aveva minacciato dicendomi che lui sarebbe andato in carcere senza problemi ma una volta uscito mi avrebbe uccisa. "Quando esco ti ammazzo", mi aveva detto. Non è una persona normale, perché altrimenti girerebbe alla larga da me. Invece mi è venuto a cercare subito, anche al lavoro.
Come ha fatto a sapere dove lavora?
Non lo so, si è presentato dove lavoro il giorno stesso che mi aveva seguita e che io sono stata male. Ha chiesto di me, se abitavo sempre nello stesso posto e per conquistare la fiducia dei miei colleghi ha detto loro che era un amico di mio papà.
I suoi colleghi sapevano di ciò che le aveva fatto?
Io non ho parlato con nessuno di queste cose. Ho cercato di rimuovere anche se è impossibile.
Come ha vissuto tutti questi danni dopo la denuncia?
Io oggi ho vent'anni, ma quanto accaduto non lo supererò mai. Speravo però di non vederlo più dopo il processo. Mi sembra assurdo che sia riuscito a trovare dove lavoro e sia venuto lì. Questo racconto lo sto facendo per le altre bambine e per la bambina che è in me e che ha vissuto quel trauma. Lui non è cambiato.
Le violenze per quanto sono durate?
Sono iniziate a quando avevo 4 anni fino a quando ne avevo 14, ma dopo i 10 anni ha iniziato con le minacce perché io volevo parlare. Ma lui diceva che era solo un gioco e che se avessi raccontato mi avrebbe ammazzato. Poi a scuola, hanno iniziato a parlare di queste cose e ho capito che non era normale. Ho capito che la mia infanzia era stata violata. Ancora adesso non riesco ad avere una vita normale come le altre ragazze. All'inizio mi diceva che tutti lo facevano, che dovevo stare zitta, che ero piccola e per quello non capivo. Solo dopo mi sono resa conto del male che mi aveva fatto, ma da quel momento sono iniziate le minacce. La mia paura è di finire sul giornale perché mi ha ammazzata.
Di questa paura ne ha parlato con qualcuno?
Con i miei genitori e poi con i carabinieri. Però io non riesco nemmeno ad uscire sotto casa da sola. Sa dove abito e potrei trovarmelo davanti in ogni momento. Dopo la denuncia avevamo cambiato casa e lui non sapeva dove fosse la mia nuova residenza. Ma ora l'ha scoperto.
Il tuo è quindi anche un appello alle forze dell'ordine affinché ti proteggano?
Certo. Già all'inizio ci sono voluti due anni per fare emergere la verità e alla fine è rimasto dentro solo tre anni. Niente rispetto al male che mi ha fatto. Dopo la denuncia io per due mesi non ero andata a scuola per la paura. Poi quando avevo ripreso me lo ero trovata alla fermata e anche in quella circostanza era riuscito a mettermi le mani addosso e a toccarmi il sedere. Lui è proprio una persona malata. Devono riuscire a tenerlo lontano. Lui è mai stato violento con lei?
Certo, quando gli dicevo che lo avrei denunciato una volta mi ha anche spinto giù dalle scale. È una persona violenta e con me è fissato. La sua mente è deviata. Gli avevano trovato anche dei filmini con i bambini, ma non hanno dato la giusta importanza a tutto perché, ripeto, tre anni sono pochi soprattutto se non è stato fatto nulla per farlo cambiare.
Dopo tanti anni di abusi, riesce a fidarsi degli altri uomini?
La mia vita non sarà mai come quella delle altre ragazze. Quanto successo ha creato in me un blocco. Ho vent'anni ma ancora non riesco a fidarmi. Lui mi ha rovinato l'infanzia e ora continua a terrorizzarmi. Credo non sia giusto. Io devo poter vivere la mia vita senza la paura.