Mafia, il boss Graviano: «Una cortesia a Berlusca»
«Berlusca mi ha chiesto questa cortesia... per questo c'è stata l'urgenza. Lui voleva scendere... però in quel periodo c'erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa».
Sono stralci di una conversazione tra il boss Giuseppe Graviano e un co-detenuto con cui il capomafia trascorreva l'ora d'aria nel carcere di Ascoli Piceno. L'intercettazione è depositata agli atti del processo trattativa Stato-mafia.
LE PAROLE DEL BOSS
«Poi nel '93 ci sono state altre stragi ma no che era la mafia, loro dicono che era la mafia. Allora il governo ha deciso di allentare il 41 bis, poi è la situazione che hanno levato pure i 450», dice ancora il boss intercettato, alludendo alla decisione, presa nel novembre del '93, di revocare il carcere duro per 450 mafiosi.
«Berlusconi quando ha iniziato negli anni '70 ha iniziato con i piedi giusti, mettiamoci la fortuna che si è ritrovato ad essere quello che è. Quando lui si è ritrovato un partito così nel '94 si è ubriacato e ha detto "Non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato". Pigliò le distanze e ha fatto il traditore».
«TU COMINCI A PUGNALARMI»
«Tu lo sai che mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta ... alle buttane glieli dà i soldi ogni mese. Io ti ho aspettato fino adesso ... e tu mi stai facendo morire in galera senza che io abbia fatto niente», dice ancora il boss che inveisce, secondo i pm di Palermo, contro Silvio Berlusconi. «Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi arrestano e tu cominci a pugnalarmi».
LA REAZIONE
«Dalle intercettazioni ambientali di Giuseppe Graviano, depositate dalla Procura di Palermo, composte da migliaia di pagine, corrispondenti a centinaia di ore di captazioni, vengono enucleate poche parole decontestualizzate che si riferirebbero asseritamente a Berlusconi. Tale interpretazione è destituita di ogni fondamento non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi né diretto né indiretto con il signor Graviano». Lo afferma in una nota l'avvocato Niccolò Ghedini senatore di Forza Italia.