Eritrei sgombrati con gli idranti È polemica, accuse alla polizia
Continuano le polemiche per le modalità con cui sono stati sgomberati i rifugiati e richiedenti asilo nel centro di Roma.
Gli eritrei che si rifiutavano di allontanarsi sono stati dispersi con i cannoni ad acqua dalle autoblindo della polizia.
Anche bombole del gas sono state lanciate dalle finestre dello stabile contro le forze dell’ ordine.
In un audio un funzionario dice ai suoi uomini «spaccategli un braccio» nel caso i migranti in fuga tirassero qualcosa contro di loro.
«La frase pronunciata in piazza è grave, quindi avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti. Questo deve essere chiaro. Ma ritengo altrettanto grave che l’idrante e le frasi improvvide pronunciate durate la carica diventino una foglia di fico», afferma, in un’intervista a Repubblica, il capo della Polizia Franco Gabrielli, secondo cui gli scontri s potevano evitare.
«La gravità di quello che è successo in piazza non può diventare un alibi per coprire altre responsabilità, altrettanto gravi. E non della Polizia», ma «di chi ha consentito a un’umanità varia di vivere in condizioni sub-umane nel centro della capitale. E dunque che si arrivasse a quello che abbiamo visto oggi», evidenzia Gabrielli.
«Due anni fa, da prefetto di Roma, insieme all’allora commissario straordinario Tronca avevamo stabilito una road map per trovare soluzioni alle occupazioni abusive. E questo perchè il tema delle occupazioni non si risolve con gli sgomberi ma trovando soluzioni alternative», racconta Gabrielli. «Non ho più avuto contezza di cosa sia accaduto di quel lavoro fatto insieme a Tronca. Era previsto da un delibera un impegno di spesa di oltre 130 milioni per implementare quelle soluzioni alle occupazioni abusive. Qualcuno sa dirmi che fine ha fatto quel lavoro, e se e come sono stati impegnati quei fondi?».
Molto duro il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: «Sulla vergogna di piazza Indipendenza le parole del capo della polizia sono importanti, ci aspettiamo naturalmente ora i fatti conseguenti, perché Roma e un Paese democratico e civile non possono permettersi scene di violenza ed umiliazione verso soggetti deboli, e parole di odio da funzionari dello Stato come quelle che abbiamo visto ed udito ieri. Come giustamente ricorda Gabrielli il tema delle occupazioni non si risolve con gli sgomberi ma trovando soluzioni alternative. Alla silente ed assente sindaca di Roma torniamo a chiedere cosa ha fatto l’amministrazione comunale?».
«Però le parole di Gabrielli - prosegue il segretario di SI - stridono con i proclami dell’attuale prefetta di Roma che leggiamo sui giornali oggi. Solo una domanda ci permettiamo di farle: ma la prefettura si è accorta della latitanza della giunta Raggi su questa vicenda solo dopo l’operazione con gli idranti? Non lo si poteva verificare prima di sbattere per la strada e i marciapiedi centinaia di persone, peraltro con lo status di rifugiato? Penso poi che al di là delle sciocchezze che sta dicendo in queste ore Di Maio, la sindaca debba assumersi le proprie responsabilità e faccia il proprio mestiere.
Roma non può permettersi contemporaneamente di avere una sindaca incapace e una prefetta inadeguata. Alla prima ci dovranno pensare i cittadini romani alle prossime elezioni, - conclude Fratoianni - ma il governo rimuova immediatamente una funzionaria di uno Stato che non può usare la forza muscolare di fronte a drammi sociali».
Critico anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che interviene in un post su facebook. «Gli scontri e le violenze accadute ieri a Roma non sono degne di un Paese civile, di una democrazia sociale e inclusiva».
«Le occupazioni abusive di migranti regolari o di cittadini italiani - lo dice anche il capo della polizia Gabrielli - non si risolvono con gli sgomberi ma trovando soluzioni alternative.
E allora perchè è accaduto quello che si è visto? Dov’era il Comune di Roma, perchè il sindaco tace? Si attendono risposte e fatti concreti», aggiunge Rossi che poi critica il ministro dell’interno Minniti. «Intanto - dice - prendiamo atto che la svolta nelle politiche nazionali dell’immigrazione si sta delineando: si è alzato un muro nel Mediterraneo centrale delegittimando le ong e affidando alla guardia costiera libica il compito di bloccare i ‘flussi umanì; si è deciso di abbandonare oltre quel muro, in Libia, la gran parte dei migranti senza preoccuparci del rispetto dei diritti umani e senza distinzione tra migranti economici e chi fugge dalla guerra e dalle dittature;si usa la mano forte in Italia anche contro migranti con regolare permesso come gli eritrei e gli etiopi di Roma, decretando così il fallimento dell’accoglienza. Tutto questo - prosegue Rossi - ha contribuito a sviluppare nel Paese un’ondata di razzismo come mai si era vista in passato. Il ministro dell’interno Minniti temeva la ‘rottura democraticà. Ora a quella rottura si è più vicini e la destra xenofoba è più forte che mai. Complimenti!».
Opposto il parere di Daniela Santanchè, deputata di Forza Italia: «Io sto con la polizia. Di fronte a gente armata di bombole a gas, a due passi dalla stazione Termini, l’unica cosa da fare era un’azione repentina ed efficace per disperdere i facinorosi. D’altro canto viviamo nel paese in cui la politica attacca le forze dell’ordine per nascondere le proprie responsabilità. Franco Gabrielli l’ha spiegato molto bene: c’era un piano per trovare soluzioni diverse dalle abitazioni abusive e sistemare questa gente altrove, 130 milioni il budget di spesa».
«Dove è finito quel piano? Di certo non l’hanno nascosto i poliziotti che ieri sono stati impegnati in quell’azione difficile e pericolosa, come spesso accade. Attaccare chi lavora onestamente è una moda che in questo paese deve passare, altrimenti, senza rendercene conto, non sapremo più distinguere il bene dal male», conclude.