Messner: «Non scalerò mai con Kurz, destra inaffidabile»
«Kurz l’ho visto una volta sola, lui voleva scalare con me ma mi sono rifiutato».
Lo ha detto Reinhold Messner ospite di «Un giorno da pecora», su Rai Radio1, riferendosi al cancelliere in pectore austriaco, il 31enne Sebastian Kurz.
«Con il suo lavoro di populismo - ha aggiunto l’alpinista per spiegare il suo rifiuto - ha fatto crescere la destra e ora in Austria ci sarà forse un governo di destra-destra, che potrebbe portare l’Austria ai margini dell’accettabilità».
Di Kurz, a Messner, non sono andati giù nemmeno gli annunci sulla chiusura del Brennero «che per noi è un segno di libertà e di apertura verso l’Europa».
«Se mi metto in cordata con un politico di cui poi non accetto le dichiarazioni populiste cosa faccio? Se una persona deve venire in montagna con me mi devo fidare», ha concluso Messner.
"Sebastian Kurz non è Viktor Orban, per sua forma mentis personale, resta un democratico liberale", afferma invece a Repubblica Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano.
"Per quanto posso dire - osserva Kompatscher - spero che quello dei migranti non sia il tema che caratterizzerà la campagna elettorale del prossimo anno in Alto Adige. Stiamo cercando di gestire bene la nostra parte, sostenendo il governo centrale nell'azione avviata in Libia. Il fenomeno migratorio non lo regoli litigando o alzando dei muri".
"Non credo che Kurz - aggiunge - abbia interesse a isolare l'Austria dal resto d'Europa o a provocare la reazione degli altri Paesi della Ue come avvenne nel 2000. Ho sempre detto che auspico che in Austria ci sia un governo europeista che continui ad ispirarsi, in linea con quella che è sempre stata la politica estera austriaca, a valori europei e alla collaborazione tra gli stati. Spero sia ancora così".