Brunetta: «L'autonomia anche ad altre regioni»
«Il 22 ottobre dello scorso anno in Veneto e Lombardia si sono tenuti due referendum, hanno partecipato milioni di persone, per chiedere più autonomia, sul modello del Trentino Alto Adige». Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che oggi era a Trento e a Bolzano.
«Nel dna di Forza Italia - ha proseguito Brunetta - c’è l’autonomia, la responsabilità, la sussidiarietà. Non faccia il livello superiore ciò che può far meglio il livello inferiore, non faccia il pubblico ciò che può far meglio il privato o il privato sociale. Noi siamo per la buona autonomia». «Noi vogliamo coinvolgere in questo percorso tutta Italia, tutte le regioni. Meno Stato invadente al Nord, più Stato efficiente al Sud. Non vogliamo togliere nulla all’autonomia del Trentino Alto Adige, ma vogliamo estendere il vostro modello, vogliamo responsabilizzare altri territori, altri pezzi di Paese. Il tutto si concluderà con una riforma della Costituzione da fare entro la fine della prossima legislatura», ha concluso Brunetta.
Poi l’attacco alla Boschi:«Io sono candidato nella mia Venezia, nella mia terra. Se uno è toscano, è di Arezzo, e si candida a Bolzano, come Maria Elena Boschi, vuol dire che c’è qualcosa che non va». «Per chi ha governato - ha aggiunto -, come la Boschi, occultarsi alla ‘periferia dell’impero’, ma questo è il centro del mondo, mi sembra il segno della disperazione».
«Non credo - ha proseguito - ci sia alcun problema» a collaborare con la Svp, «facciamo parte dello stesso gruppo al parlamento europeo, quello del Partito popolare europeo». «La cultura - ha aggiunto - è la stessa: economia sociale di mercato, autonomia, sussidiarietà e responsabilità. Non c’è alcun problema, abbiamo già collaborato ai tempi dei governi Berlusconi».
Infine, una stoccata a Reinhold Messner: «Messner sponsor della Boschi a Bolzano? È stato un endorsement da carosello, la politica è una cosa seria. Non penso che stupidaggini come queste possano spostare equilibri. La Boschi la conoscono tutti, a Bolzano e nel Paese, e sarà giudicata per i disastri fatti in questi anni».