Olivi sorpreso da Ugo Rossi «Patt, non si può oscillare»
Le parole del presidente della Provincia Ugo Rossi, che all’Adige ha dichiarato per la prima volta di essere pronto a smarcare il Partito autonomista dalla coalizione di centrosinistra hanno colto di sopresa gli alleati. «O Pd e Upt ci confermano che l’alleanza c’è e siamo tutti convinti di continuare insieme per vincere, oppure il Patt è pronto a cambiare schema», aveva affermato il governatore.
Sorpresa sia perché le parole sono arrivate in un momento in cui i partiti della coalizione - l’Upt e il Pd - sono ancora senza una segreteria, sia perché sembrano non cogliere a fondo il segnale arrivato dalla batosta delle elezioni politiche. «La coalizione, l’alleanza, deve essere un mezzo e non il fine - evidenzia il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi - Prima di decidere lo schema geometrico occorre fare una riflessione seria per capire se siamo in grado - e dico di sì - di fare una proposta che tenga conto della grande istanza di cambiamento arrivata dal voto. C’è un elettrorato che non risponde più alle logiche di una politica tattica».
Il capogruppo dell’Upt in consiglio provinciale Giampiero Passamani, prima di parlare di «schemi» della coalizione, ritiene che il proprio partito debba decidere la sua strada: «Dobbiamo dire cosa vogliamo fare “da grandi” come Upt», dice, evidenziando che il governatore avrebbe potuto rimandare questa «uscita» alla prossima settimana, quando nei partiti il quadro sarebbe stato più chiaro.
Ma rivedere lo schema di coalizione non è un tabù.«Dobbiamo aprire una fase costituente - evidenzia Passamani - Altrimenti rischiamo di sederci al tavolo a titolo personale e questo non va bene. Dobbiamo riorganizzare questa area, lo dico da anni: poi alleanze e presidente si vedranno. Certo - sottolinea - io dico che alla coalizione una smossa va data. Partiamo da questa coalizione per capire cosa dobbiamo innovare. Domani (oggi ndr) abbiamo un passaggio importante nel parlamentino per decidere il futuro di questa area, una costituente che invoco da anni». Una costituente che guarda anche ad altri gruppi.
I civici, ma non solo. «Sicuramente - aggiunge - bisogna allargare la coalizione alla società civile, la formula attuale va rivista.E devo dire che abbiamo trovato un grande senso di responsabilità in tante persone della società civile, pronte a metterci la faccia. Ma per ora lavoriamo sui contenuti. Dobbiamo costruire le fondamenta prima di fare il tetto», conclude.
Il vicepresidente Olivi si dice invece «sorpreso» dalle dichiarazioni di Rossi. «Dal primo giorno ho detto che dal voto è arrivato un segnale forte - ricorda - Ho detto che sarebbe spocchioso e arrogante pensare che sia un voto che non coinvolge la dimensione del Trentino. Sono sorpreso dalla tentazione di immaginare che si possano dare risposte al rischio di una scissione, tra i cittadini e i partiti e chi ha avuto la responsabilità del governo, con una vecchia logica, del pensare che le coalizioni si possono disarticolare e che sia una partita che riguarda i partiti». La partita vera, per Olivi, si gioca proprio sulla capacità di dare una risposta ai problemi dei cittadini.
Ma Olivi fa anche un distinguo tra l’intervento che Rossi fa in qualità di «presidente» e quello che invece ritiene la reazione del «leader del Patt». «Dico che Rossi, da presidente, fa bene a richiamare la coalizione alla sua capacità, dobbiamo essere convinti che insieme abbiamo fatto un buon lavoro. Questo è il punto di partenza, il cemento di una coalizione, ma non è sufficiente. In questo momento - sottolinea - la prima coalizione che si deve costruire non è quella tra i partiti, ma è una coalizione - una sintonia - tra i partiti e i cittadini. Perché avere governato finora e avere fatto delle buone politiche rischia di non essere più sufficiente». Ecco perché bisogna capire a fondo le ragioni del voto, che hanno portato i cittadini ad affidare «speranze e inquietudini a forze che hanno segnato una linea di rottura. Non mi ritrovo invece - dice - in quello che dice da leader di partito, anche se lo rispetto».
Rossi ha detto che il Patt è pronto a cambiare «schema», a guardare dunque a nuove forze politiche e civiche, escludendo Lega e M5Stelle. «Rossi ha avuto un merito - osserva Olivi - di avere collocato il Patt nel centrosinistra e mi pare importante rimanere dentro questa scelta di campo. Dire che si è alternativi ai 5 Stelle e alla Lega vuole dire fare una scelta di campo, ma questo posizionamento non può prescindere dal riconoscere che c’è un sistema valoriale, un collante di un centrosinistra civico. Le risposte - conclude - non possono oscillare: non è indifferente stare in un campo o nell’altro».
Ma Olivi, svestiti i panni da vicepresidente, auspica anche un ruolo diverso del Pd all’interno della coalizione. E se Rossi dice: «Faremo una proposta politica e vediamo chi ci sta», l’assessore osserva, rivolgendosi ai suoi stessi colleghi di partito: «Il Pd non sente la responsabilità che invece, questa responsabilità, spetterebbe a lui? I numeri - evidenzia - contano anche nelle sconfitte. Credo che il Pd debba avere due obiettivi: uscire dalla sindrome di minoritarsimo e diventare la forza di coalizione del centrosinistra che guida un processo di rigenerazione e cambiamento».