Nei calcoli di Ugo Rossi il Patt è con Fugatti Un «quarto polo» ma solo dopo le elezioni
L’autonomista Ugo Rossi non vuole rinunciare al governo. E dunque: o ci tornerà come candidato presidente della Provincia della sua attuale coalizione, oppure - sganciandosi dal Pd e dal centrosinistra - rendendosi indispensabile con il suo Patt in un «quarto polo» per garantire una maggioranza dopo il voto al centrodestra guidato da Maurizio Fugatti, scommettendo sul fatto che vincerà il candidato presidente della Lega, ma con una maggioranza risicata di 18 consiglieri su 35, per cui avrà bisogno anche del supporto del Patt.
Sono questi i calcoli elettorali più che politici che stanno guidando le dichiarazioni e le azioni del governatore Ugo Rossi, dopo la batosta elettorale, caratterizzate da una sterzata a destra e da toni ultimativi nei confronti degli alleati Pd e Upt per «costringerli» a confermarlo come candidato presidente della coalizione se non vogliono rischiare il divorzio del Patt e la condanna del centrosinistra alla sconfitta.
Le intenzioni di Rossi, ormai abbastanza scoperte, anche perché il governatore non le nasconde, parlandone sia con esponenti del suo partito che con rappresentanti dell’opposizione, nascono dall’esigenza del Patt di non rischiare di ritrovarsi rigettati all’opposizione dopo essere riusciti a conquistare le leve del potere, grazie a Dellai e al centrosinistra, solo negli ultimi 10 anni e addirittura la presidenza della Provincia negli ultimi cinque.
Rossi di fronte al vento politico che ora spira nell’altra direzione sa che non può sperare di essere indicato come candidato presidente del centrodestra così come sarebbe difficile spostare il Patt con la Lega prima del voto.
Può però sperare di potersi accodare ai vincitori dopo le elezioni, pensando che comunque in Trentino se ci saranno altri tre poli costituiti da Patt, il Pd e il Movimento 5 Stelle, difficilmente il centrodestra per quanto allargato alle «civiche» possa raggiungere il 40% che è il risultato minimo per avere una maggioranza sufficientemente larga (20 consiglieri) per poter governare per una legislatura.
L’allontanamento del Patt dal Pd non viene ritenuto inoltre un grosso problema, visto che è quanto sta avvenendo anche in Alto Adige tra Svp e Patt e a livello nazionale sempre che riesca a nascere un governo di centrodestra con i 5 Stelle e non tra questi e il Pd.
Insomma, Rossi piuttosto che sostenere un candidato presidente del Pd sarebbe pronto a fare l’assessore di una giunta di centrodestra, sempre che i suoi calcoli si rivelino giusti.