Zingaretti: «Cambiamo tutto o del Pd non resterà più niente»
Questo congresso del Pd «s'ha da fare». Diversamente, del Pd «non resterà più niente». Nicola Zingaretti (nella foto) , che ha annunciato la sua candidatura a segretario alle prossime assise del Partito democratico, mette in guardia: nessuno pensi, è il ragionamento che si deduce dal tweet lanciato dal governatore del Lazio, che dopo la nascita della nuova segreteria varata da Maurizio Martina si possa spostare in avanti la celebrazione di un congresso che serve «per cambiare tutto e voltare pagina o del Pd non resterà più niente». «Se non ci fosse stato Nicola - dicono i suoi - non sarebbe stata indicata una data, ora bisogna vigilare» perché le primarie effettivamente si facciano a inizio 2019.
Malgrado gli appelli all'unità, a placare gli animi e a lavorare a testa bassa per il rilancio del partito da parte del segretario Maurizio Martina, nel Pd la tensione non accenna a stemperarsi. L'obiettivo è chiaramente puntato sulle elezioni europee della primavera 2019, che saranno un test importantissimo non solo per i dem ma per l'intera sinistra europea, i cui consensi sono messi a dura prova dall'espandersi dei sovranisti e delle destre. Intanto, sulla segreteria non c'è pace. Se Michele Emiliano con Fronte dem resta fuori, gli occhi sono puntati sulla corsa per il congresso. Con il governatore Stefano Bonaccini, che non scioglie ancora la riserva su una ricandidatura a presidente dell'Emilia Romagna. Un suo passo indietro aprirebbe la strada alla candidatura alla segreteria nazionale del partito da parte dell'area renziana.