Genova: si sbriciola il viadotto dell'autostrada
Mercoledì 15 agosto
Non si ferma il conto delle vittime provocate del crollo del ponte Morandi a Genova: nel corso della notte, secondo gli ultimi dati del Viminale, il bilancio è salito a 39 morti. Tra loro anche un bambino di 8 anni e due adolescenti di 12 e 13 anni. È sceso, invece, a 15 il numero dei feriti ricoverati negli ospedale, tra cui 12 in codice rosso: una persona è stata infatti dimessa nella tarda serata di ieri. Le ricerche dei corpi e di eventuali superstiti sono andate avanti tutti la notte e proseguiranno nelle prossime ore. Le squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato sui due lati del Polcevera in cui ci concentrano le macerie e anche nel letto del torrente.
Al momento due delle tre aree di ricerca sono state bonificate: si tratta di quella che si trova sul lato sinistro del fiume, dove ci sono i depositi dell'Amiu - l'azienda ambientale del Comune di Genova - e di quella al centro del Polcevera, dove ci sono i resti di diversi mezzi pesanti e di auto schiacciate da un enorme pezzo di ponte conficcato nel terreno. Le ricerche invece continuano nella zona della ferrovia, lungo il lato destro del fiume: lì i vigili del fuoco stanno scavando sia attorno ai resti del pilone sia poco più in là, dove sotto un pezzo di ponte crollato si è aperto una sorta di cratere con ancora dei mezzi all'interno.
Intanto oggi a Genova arriveranno anche i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Dopo un sopralluogo, i ministri parteciperanno ad una riunione con il premier Giuseppe Conte, rimasto nella notte a Genova e che in mattinata visiterà i feriti ricoverati negli ospedali San Martino e Stalla, e con le autorità locali per fare il punto della situazione e decidere modi e tempi dei primi interventi da realizzare: risolvere il problema della circolazione nel nodo di Genova e abbattere quel che resta del ponte.
"C'è il rischio che altre parti del ponte possano crollare, per questo motivo abbiamo sfollato le persone da tutti gli edifici circostanti", ha detto uno dei soccorritori al lavoro nei pressi del ponte crollato. “Al momento del crollo transitavano 30-35 autovetture e tre mezzi pesanti” ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
Sono in totale 440 le persone costrette a lasciare la propria abitazione a seguito del crollo. Il numero potrebbe aumentare poiché sono ancora in corso le valutazioni sugli sgomberi. Lo rende noto il Comune di Genova. La Protezione Civile comunale ha provveduto finora a far evacuare 11 palazzi e la situazione è sotto monitoraggio costante.
Martedì 14 agosto
Ore 11.50: con un ruggito il viadotto «Morandi» sull’A10 tra i caselli di Genova Ovest, 51 anni mal portati, si sbriciola mentre imperversa la bufera d’acqua e fulmini. Crollando, il ponte trascina con sè in un volo di 100 metri auto e camion, schiantandosi in un mucchio di macerie e lamiere nel secco greto del torrente Polcevera. Una parte del ponte piomba sulla sottostante via Fillak, travolgendo una struttura dell’Amiu, l’ azienda ambientale del Comune di Genova. È una tragedia immane.
[[{"fid":"1731696","view_mode":"media_original","fields":{"format":"media_original","alignment":""},"link_text":"Genova, il momento del crollo del ponte sulla A10","type":"media","field_deltas":{"2":{"format":"media_original","alignment":""}},"attributes":{"class":"media-element file-media-original","data-delta":"2"}}]]
I primi a arrivare sono i poliziotti del Reparto mobile di Bolzaneto, che estraggono vivo da un’auto il portiere del Legino Davide Capello. Sono loro che daranno l’allarme. Sul posto i vigili del fuoco, Carabinieri e polizia mentre sui social diventa virale un video in cui si vede il pilastro del ponte che viene giù. I tre più importanti ospedali cittadini aprono le unità di crisi mentre comincia la conta delle vittime: nel primo pomeriggio i feriti sono 16, i morti accertati sono 22 ma la stima è di almeno 35 vittime. Tra queste un bimbo di 10 anni.
È il momento del dolore per quella che il presidente della Repubblica Mattarella è «una disgrazia spaventosa e assurda». Il governatore Toti, il sindaco di Genova Bucci e anche il ministro alle infrastrutture Toninelli la chiamano «una tragedia immane» per la quale la solidarietà, così come le polemiche, arrivano trasversali. Il ministro dell’Interno Salvini ricorda di aver percorso quel ponte «migliaia di volte però adesso da cittadino italiano farò di tutto per avere nomi e cognomi dei responsabili passati e presenti perchè è inaccettabile che in Italia si muoia così». E comunque, aggiunge «nel 2018 non è possibile morire così. Se ci sono vincoli europei che ci impediscono di spendere soldi per mettere in sicurezza le scuole dove vanno i nostri figli o le autostrade su cui viaggiano i nostri lavoratori, metteremo davanti a tutto e a tutti la sicurezza degli italiani».
Video: il ponte che non c'è più
Video: «Non c’erano avvisaglie»
Video: le ricerche tra le macerie
Video: l’ingegnere che aveva lanciato l’allarme
E Mattarella sollecita «un esame severo sulle cause: nessuna autorità potrà sottrarsi a un esercizio di piena responsabilità, lo esigono le famiglie delle tante vittime».
Il sottosegretario alle infrastrutture Edoardo Rixi riflette: «Un ponte non viene giù per un fulmine né per un temporale: vanno trovati i colpevoli». E lo dice perchè alcuni testimoni sostengono che al momento del crollo un fulmine avrebbe colpito il piantone del ponte.
Ma, almeno secondo le prime stime, il crollo sarebbe attribuibile a un cedimento strutturale. Crollo, dice il direttore del Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia Stefano Marigliani, che è «per noi qualcosa di inaspettato e imprevisto rispetto all’attività di monitoraggio che veniva fatta sul ponte. Nulla lasciava presagire. Assolutamente non c’era nessun elemento per considerare il ponte pericoloso». Tra l’altro, dice ancora Autostrade, «sulla struttura risalente agli anni ‘60 erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto» e «come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione. I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova».
Poco dopo però arrivano le parole del ministro Toninelli che parla proprio di responsabilità della manutenzione: «dalle verifiche fatte attraverso i tecnici del ministero, la manutenzione compete ad Autostrade, la manutenzione a qualsiasi livello compete ad Autostrade, compete ai tecnici del ministero seguire gli interventi straordinari».
La solidarietà è globale: attivato il protocollo sisma, arrivano vigili del fuoco dalle regioni limitrofe, i nuclei di Protezione civile di molte regioni sono pronte a partire. È un disastro che colpisce al cuore tutta l’Italia. Mentre al policlinico San Martino si compongono i morti - alle 20 sono 29 identificati - e gli psicologi raccolgono le lacrime dei parenti, il premier Conte arriva in prefettura dopo un breve sopralluogo sul Polcevera. «Davanti a una tragedia come quella di Genova tutti si devono interrogare - ha detto durante il sopralluogo -. Tutte le autorità competenti e tutte le persone che hanno responsabilità». Il premier ha sottolineato che il bilancio delle vittime «è purtroppo destinato a lievitare». Ora, ha concluso, «dovremo accertare le cause e occorrerà del tempo.
Ma una tragedia del genere è inconcepibile in un Paese moderno».
Domani sono attesi il ministro del Lavoro Di Maio e il ministro dell’Interno Salvini mentre i caschi rossi dei vigili del fuoco brillano sotto la luce delle fotoelettriche. Si continua a scavare mentre nella speciale camera ardente realizzata al Policlinico San Martino comincia la triste processione dei familiari che devono identificare le vittime.