Brambilla: «Aboliremo la caccia Per ora più restrizioni»
«Nell’attesa di arrivare all’abolizione della caccia, che è il mio unico obiettivo, oggi lavoriamo a per introdurre controlli più severi e misure restrittive» nell’attività venatoria, «una strage che ogni stagione vede i cacciatori uccidere fino a 400-500 milioni di animali». Lo ha detto la parlamentare Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento ambientalista, presentando nella sala stampa della Camera le sue tre proposte di legge per raddoppiare le distanze di sicurezza e vietare le doppiette la domenica, punire più severamente i bracconieri e abolire in toto la caccia.
Brambilla punta all’abolizione dell’articolo 842 del codice civile, secondo cui il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia. «È una norma scritta nel lontano 1942, oggi inaccettabile», ha evidenziato la parlamentare di Forza Italia, chiedendo anche visite mediche annuali per i cacciatori, controlli sulle armi detenute e una stretta sul bracconaggio. Brambilla ha quindi invitato il governo a intervenire sulla caccia in deroga consentita dalle Regioni, che porta a «infrazioni Ue che ci costano care».
Alla conferenza ha preso parte anche il vicepresidente dell’Associazione vittime della caccia, Maurizio Giulianelli.
«Nel corso delle ultime 11 stagioni venatorie - ha evidenziato - si sono contati 217 morti, di cui 14 bambini, e 804 feriti».